Dopo l’operazione che il 25 maggio 2022 ha portato al sequestro di 42 milioni di euro e alla nomina di un amministratore giudiziario per il colosso della logistica Number 1 Spa (e di quattro società ad essa collegate), sono intervenuti sia i sindacati, sia la Fai dell’Emilia. In una nota congiunta diffusa il 16 maggio, Filt Cgil e Fit Cisl “esprimono grande preoccupazione (..) a causa di indagini su un sistema imperante nella logistica di appalti simulati e frodi fiscali”. Le sigle sottolineano che il “sistema della logistica del trasporto è da anni costruito sul meccanismo della catena degli appalti, che favorisce comportamenti illeciti, frodi fiscali e mancato rispetto dei diritti dei lavoratori, a partire dalla garanzia delle condizioni di sicurezza sul lavoro e dalla non applicazione dei contratti nazionali”. Per evitare tali episodi, i sindacati auspicano la “re-internalizzazione del lavoro e quindi l’eliminazione dell’appalto, oltre chiaramente alla implementazione di controlli sempre più stringenti da parte degli enti preposti”.
Sempre il 16 maggio, il presidente di Fai Emilia, Leonardo Lanzi, afferma che la sigla “appoggia ogni iniziativa fondata, intrapresa dagli inquirenti, che consenta di rilevare pratiche non legali nel settore perché lesivi della concorrenza di mercato a danno delle tante aziende che con serietà e professionalità operano nel settore, nel rispetto delle regole a tutela dei propri collaboratori e della collettività, garantendo quotidianamente i rifornimenti necessari alle aziende e ai consumatori”. Lanzi si augura anche che “la vicenda non porti discredito ad un settore che è doveroso ricordare ha garantito coesione economica e sociale anche durante il periodo pandemico operando consapevole dei forti disagi a cui erano costretti i lavoratori del settore (pensiamo ai conducenti di mezzi pesanti privati per diversi giorni dell’accesso a servizi igienici e servizi di ristorazione) e che hanno svolto con grande attaccamento al lavoro e con elevato senso di quotidiana responsabilità”. Si augura anche che “la vicenda si possa risolvere in tempi molto rapidi per evitare che si creino problemi ad una importante Azienda con ripercussioni, non solo sulla stessa e sui propri collaboratori, ma anche sulla filiera produttiva del Paese in cui la logistica è elemento fondamentale”.