L’investimento da parte di un camion del coordinatore del SiCobas Adil Belakhdim avvenuto il 18 giugno 2021 a un presidio davanti alla piattaforma Lidl di Biandrate ha spinto diverse associazioni del settore a chiedere una svolta verso la trasparenza e la legalità. In tale contesto, il presidente di Federlogistica (affiliata a Conftrasporto) Luigi Merlo chiede una certificazione obbligatoria e un Albo per le imprese che lavorano nella logistica. Si tratta di un’istituzione analoga all’Albo degli Autotrasportatori, con criteri “molto selettivi” e “con conseguente esclusione da ogni attività delle realtà che non hanno i requisiti minimi”.
Secondo Merlo, lo Stato ha grandi responsabilità per il degrado del settore a causa della sua “disattenzione cronica dello Stato rispetto a un sistema di appalti e subappalti”. L’apparato pubblico “ha consentito per anni la nascita di finte cooperative basate sullo sfruttamento del lavoro; ha reso possibile lo strangolamento, frutto di una assurda parcellizzazione, dei piccoli operatori costretti a subire le inefficienze infrastrutturali e l’assenza di qualsiasi pianificazione nella distribuzione urbana nelle grandi città; ha considerato, con corresponsabilità del mondo industriale, la logistica alla stregua di un optional”.
Merlo conclude il suo intervento affermando che “è paradossale che oggi si tenti di delegare la responsabilità di questo sfascio a grandi gruppi internazionali che sono scesi nel nostro Paese e operano secondo regole del gioco industriali, regole nelle quali lo sfruttamento de lavoro, il lavoro nero e la terziarizzazione a soggetti non garantiti, non può rientrare e non rientra nei loro schemi organizzativi”.