Fedespedi non rinuncia alla battaglia contro l’obbligo del contributo annuale all’Autorità di Regolazione dei Trasporti imposto agli spedizionieri. Dopo avere perso una prima battaglia al Tar del Piemonte, che ha respinto il ricorso presentato insieme con Confetra, Alsea, Spediporto e Anita, l’associazione degli spedizionieri si rivolge a Bruxelles. Il 30 aprile 2024, il vice-presidente di Fedespedi con delega agli affari legali, Ciro Spinelli, ha annunciato una denuncia alla Commissione Europea per inadempimenti del diritto europeo.
“La disciplina che regola Art e, in particolare il sistema di contribuzione in ultimo come definito dalla Delibera n.194/2023, è sospettata di violare i principi unionali fissati agli articoli 56 e 107 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea con riguardo alla libera prestazioni dei servizi e alla non discriminazione di mercato”, spiega Spinelli. Egli precisa che “il contributo del settore dell’autotrasporto, escluso definitivamente dall’ultima delibera Art, è stato sostituito dal contributo richiesto alle imprese di spedizioni. Sull’obbligo contributivo per il 2024 impatta, inoltre il livello di fatturati registrati dalle imprese di spedizioni nel 2022, anno di riferimento per il calcolo del contributo dell’anno in corso: oltre 30 miliardi di euro, derivanti dalla dinamica esplosiva della domanda di trasporto e dell’inflazione registrata nel post-pandemia”.