SiCobas e Usb Settore Logistica sono due sindacati di base che spesso si contrappongono nelle stesse piattaforme logistiche e che ora lo stanno facendo anche nella vertenza contro il corriere Gls. La tensione pare concentrasi in Emilia, dove entrambe le sigle hanno proclamato presidi e scioperi, seppure in settori diversi. Il pomeriggio del 16 aprile 2019, trentatré facchini sono saliti sul tetto della filiale di Montale per protestare contro il loro licenziamento per motivi disciplinari avvenuto a gennaio attuato dalla Seam, l'impresa che gestisce la piattaforma per conto del corriere. In un comunicato, Usb Settore Logistica afferma che tale gestione è "disinvolta, con il beneplacito di Gls, in cui il lavoratore sindacalizzato, quello scomodo, che rivendica i diritti e il giusto salario, viene subissato di contestazioni disciplinari fino ad arrivare, appunto, alle lettere di licenziamento consegnate lo scorso 29 gennaio". Questi licenziamenti si aggiungono ai 54 esuberi dichiarati a febbraio. Il sindacato di base precisa che i lavoratori proseguiranno la protesta "fin quando le loro ragioni non troveranno ascolto e non saranno ristabiliti i diritti sindacali ed economici violati". Da parte sua, Gls ha chiuso "per motivi di sicurezza" la filiale di Montale.
Il sindacato SiCobas ha invece avviato la vertenza dei lavoratori di Gls Enterprise, ossia il ramo d'azienda del corriere che gestisce le consegne nell'ultimo miglio tra le piattaforme logistiche e il destinatario, per il riconoscimento del sindacato e per firmare accordi migliorativi rispetto al contratto nazionale, equiparando le condizioni degli autisti con quelle concordate con Gls Italia per le mansioni di magazzino. Durante un presidio davanti alla piattaforma di Modena, il 17 aprile la Polizia ha attuato una carica usando anche lacrimogeni per consentire l'ingresso dei veicoli. Il SiCobas rivendica anche il ritiro i 90 licenziamenti nella piattaforma di Piacenza.
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