TransportIntelligence ha diffuso ad aprile 2022 una ricerca sulle prime multinazionali della spedizione, da cui emerge che nel 2021 per quanto riguarda il fatturato nelle prime quattro posizioni ci sono operatori europei e nella quinta uno statunitense. Se consideriamo il fatturato a livello di Gruppo, al vertice troviamo Dhl (di Deutsche Post), che ha prodotto un fatturato di 87,47 miliardi di euro, seguita da Kuehne+Nagel (32,07 miliardi), Dsv (24,51 miliardi), Db Schenker (23,44 miliardi) ed Expeditors (15,48 miliardi). A parte quest’ultima, che è statunitense, le altre sono riconducibili all’Europa centro-settentrionale.
Ma le cose cambiano se prendiamo in considerazione solamente il fatturato prodotto dalle pure attività di spedizione (freight forwarding): nei primi quattro posti restano le europee, ma in ordine diverso. Qua prevale infatti la danese Dsv, con 17,73 miliardi di euro, che mostra anche il maggior tasso di crescita rispetto all’anno precedente: 80,91%. Questo forte aumento è dovuto soprattutto all’acquisizione del ramo Global Integrated Logistics di Agility, forte soprattutto in Medio Oriente e Africa.
In seconda posizione, e a breve distanza da Dsv, c’è Kuehne+Nagel con 16,34 miliardi di euro e una crescita percentuale del 42,38% sul 2020. Anche in questo caso contribuisce un’importante acquisizione, quella dell’asiatica Apex International. Inoltre, K+N aveva diminuito i volumi spediti dell’otto percento a causa della pandemia, con un recupero del 14,65% nel 2021. Questi due casi mostrano l’importanza delle acquisizioni per la crescita di volumi e fatturato.
Nel fatturato prodotto dalle spedizioni Dhl è al terzo posto con 15,9 miliardi e un incremento percentuale del 68%. È in gran parte una crescita organica, anche se nel 2021 la società tedesca ha compiuto anch’essa una rilevante acquisizione, quella di JF Hillebrand (di cui aveva acquisito già la divisione per trasporto vino nel 1998). TransportIntelligence sottolinea che Dhl ha anche concentrato l’espansione nel trasporto marittimo, i cui volumi potrebbero raddoppiare alla fine del 2022, avvicinandola a Dsv e K+N.
DB Schenker (controllata da Deutsche Bahn) è in quarta posizione anche per il fatturato prodotto dalle spedizioni, pari a 12,96 miliardi di euro e una crescita percentuale del 57,24%. La società tedesca non ha compiuto importanti acquisizioni – a parte quelle di aziende tecnologiche per sviluppare la digitalizzazione - e la sua crescita è quindi organica. Sul suo futuro pesano le voci di una cessione, almeno parziale, da parte di DB per recuperare liquidità.
La statunitense Expeditors, al quinto posto, ha prodotto un fatturato nelle spedizioni di 10,42 miliardi di euro, con un aumento del 66,59%. Per Transport Intelligence è una crescita esclusivamente organica, dovuta anche a un aumento dei volumi del venti percento rispetto all’anno precedente. La società ha anche una piattaforma digitale, Cargo Signal, che è un importante elemento di vendita per Expeditors.
TransportIntelligence conclude l’analisi affermando che “l'evidenza di cui sopra dimostra che le strategie di acquisizioni dei tre principali spedizionieri si sono dimostrate molto efficaci. Nel 2021 in particolare, con l'incertezza e la volatilità del mercato, la crescita inorganica si è dimostrata sovrana. Il potere di flettere i muscoli finanziari per espandersi in regioni geografiche altamente redditizie, come Gil in Medio Oriente o Apex in Asia, si è dimostrato inestimabile per queste società in cima alla lista, riflettendosi nelle loro prestazioni del 2021 non solo per le finanze ma anche per i volumi”.