La vicenda delle navi della compagnia di navigazione sudcoreana Hanjin Shipping, che per settimane hanno tenuto in scacco i container destinati all'Italia, sembra aver forse insegnato qualcosa ai caricatori. Ne è convinto Davide Ansaloni, responsabile dell'Area Internazionalizzazione di Confindustria Modena, uno dei distretti produttivi più importanti d'Italia per l'import-export di merci.
Rivivendo le giornate più delicate vissute nelle settimane scorse, Ansaloni parla di due stati d'animo vissuti in rapida successione: "Il primo è lo stupore quando è arrivata questa notizia, perché negli ultimi anni era stata posta poca attenzione sul settore dei trasporti e comunque non si riteneva probabile che Hanjin andasse verso un'amministrazione controllata. Tanto più che questo avvenisse con le navi in mare e le merci a bordo. A questo è seguita una sensazione di forte preoccupazione sulla quale posso dare qualche numero: il caso di Hanjin ha coinvolto 44 aziende modenesi aderenti a Confindustria, 108 erano i container a bordo in import o in export, per un controvalore del carico pari a circa 50 milioni di euro".
I settori d'attività più colpiti hanno riguardato aziende che operano sul mercato B2B e B2C, tra cui società attive nel business biomedicale e nel meccanico, nel segmento dell'abbigliamento (distretto di Carpi), o ancora aziende che operano nei beni di consumo e con le festività imminenti il rischio ritardi nelle consegne per la Gdo era soggetto a penali.
Secondo Ansaloni, nel rapporto con le Case di spedizioni si sono viste situazioni diametralmente opposte: "Nella maggior parte dei casi abbiamo vissuto l'esperienza di aziende produttrici che, decidendo di adottare uno spirito collaborativo e non accusatorio nei confronti degli spedizionieri, in cambio hanno ottenuto altrettanta collaborazione. In molti casi è stato fatto un bel lavoro di squadra. In altri casi, però, aziende lamentano una scarsissima collaborazione, quando non addirittura poca possibilità di rapportarsi con gli spedizionieri che davano scarse informazioni, ma i casi negativi si limitano a un 15% del totale".
Fino a pochi giorni fa, secondo il rappresentante di Confindustria, non erano ancora state promosse azioni legali nei confronti degli spedizionieri da parte degli associati anche se, archiviata la fase più critica viene il momento della conta dei danni. Ansaloni è convinto che questa vicenda un insegnamento lo abbia dato: "Di sicuro questo caso porterà maggiore attenzione da parte delle aziende sul tema dei trasporti e della logistica. Non era conosciuto nel dettaglio lo stato del settore del trasporto marittimo pur sapendo che il periodo non fosse roseo e quindi ci sarà maggiore attenzione ad alcuni aspetti specifici: quando e perché c'è un ritardo della merce, cosa copre l'assicurazione, e altri elementi importanti".
Nicola Capuzzo
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