La fase 2 stabilita dal Governo per affrontare la pandemia di Covid-19 non basta per la logistica, che invece ha già bisogno di una fase 3. Lo afferma Massimo Marciani, Presidente del Freight Leaders Council: “La logistica è in sofferenza e rischia di fare passi indietro, perdendo competitività, nella fase 2 che si aprirà dal prossimo 4 maggio. Confusione metodologica, difficoltà di interpretazione delle norme, incertezza sulle regole, mancanza di coordinamento a livello territoriale, ma soprattutto una ripartenza asimmetrica a livello economico e territoriale rischiano di affossare definitivamente il settore”. I problemi principali sono il crollo dei flussi - che varia dal 30% al 90% in base alla filiera – e la crisi di liquidità delle imprese. Una situazione che potrebbe peggiorare per i tempi diversi attuati dai diversi Stati europei per affrontare la ripartenza.
“La logistica, che non si è mai fermata, ha bisogno di entrare velocemente nella fase 3”, spiega Marciani. “Per natura, questo settore si muove in contesti internazionali dove la competizione negli ultimi anni è stata molto dura. Le nostre aziende hanno imparato a gestirla, tanto che prima della crisi, il settore intravedeva notevoli spiragli di ripresa. Ora che l’Italia ha scoperto la centralità di questa attività, fondamentale per le industrie, il made in Italy, ma anche per la vita quotidiana dei cittadini, occorre guardare alla nuova normalità di questo servizio. Renderlo resiliente, aiutandolo a fare un passo in avanti grazie alla digitalizzazione dei processi e allo snellimento delle pratiche burocratiche. Le aziende sono pronte a fare la propria parte, ma il Governo dovrebbe velocizzare l’applicazione di misure, elaborate con un metodo chiaro e condiviso, tese ad azzerare il gap competitivo che comincia a diventare evidente con altri Paesi europei che stanno già avviando la ripresa o che hanno interrotto solo parzialmente le attività”.
Marciani illustra anche i primi provvedimenti da prendere: “Basterebbe indicare con chiarezza protocolli comportamentali nei diversi contesti prevedendo controlli ad hoc, per rimettere in moto del tutto il settore e dare la possibilità al Made in Italy di avere servizi completi a disposizione per raggiungere il resto del mondo, oltre che l’intero territorio italiano. È indispensabile che il Governo condivida con il settore una metrica e un metodo di valutazione dell’efficacia degli interventi che ha programmato. Il rischio è che la logistica italiana faccia un passo indietro incidendo sulla competitività dell’intero sistema economico nazionale”.
Massimo Marciani è intervenuto al podcast di K44 La Voce del Trasporto parlando degli effetti della pandemia di Covid-19 sul trasporto e sulla logistica. Ecco il suo intervento.