Dalla fine di dicembre 2015, i facchini che lavorano al magazzino Bormioli di Fidenza, società che produce oggetti in vetro, presidiano i cancelli dello stabilimento e hanno bloccato l'ingresso del magazzino ponendo camion davanti ai cancelli di via Martiri delle Carzole. La vertenza è iniziata quando il nuovo fornitore di servizi logistici ha firmato un accordo aziendale con il sindacato Cgil, che prevede condizioni di lavoro considerate dai Cobas "peggiorative". Secondo il sindacato autonomo, l'accordo comporterebbe perdita di un livello, dell'anzianità maturata, del diritto alla malattia e, di fatto, una riduzione dell'organico. Nonostante il tentativo di mediazione della prefettura di Parma e un successivo intervento delle forze dell'ordine (sgombero del presidio e ripresa dell'attività), gli operai continuano la protesta per chiedere il rispetto di norme e condizioni garantite prima del cambio d'appalto.
Tentativi di mediazione e cariche della polizia caratterizzano anche la situazione di tensione davanti ai cancelli della piattaforma logistica Penny Market di Desenzano del Garda. Dai primi giorni di gennaio 2016, i lavoratori iscritti al sindacato autonomo SiCobas della cooperativa Servizi Associati sono in sciopero e presidiano stabilmente l'ingresso del magazzino di Via Oglio. I facchini chiedono un miglioramento delle condizioni economiche e di lavoro. Il sindacato Coboas denuncia una situazione di sfruttamento all'interno del magazzino, con giornate fino dodici-tredici ore di lavoro per sei giorni la settimana, salari molto bassi e minacce di licenziamento.
Sempre sul fonte sindacale, ma in questo caso in quello confederale, si registra la firma di un nuovo contratto aziendale per l'impianto DHL di Verona. Secondo Filt Cgil, l'accordo mostra risultati importanti per i lavoratori, come il mantenimento dell'anzianità maturata, il livello di retribuzione mensile, la forfettizzazione dello straordinario e l'esclusione delle novità incluse nel Jobs Act. Inoltre, entro il 2017 i lavoratori della sede di Verona diventeranno subordinati e non saranno più soci di cooperativa. Questo accordo rientra in quello nazionale "city courier" per la stabilizzazione dei rapporti di lavoro nelle filiali DHL Express.
Davide Debernardi
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