Con un comunicato diffuso il 21 ottobre 2021, la cooperativa milanese Lgd torna sugli scioperi proclamati dal sindacato di base SiCobas da agosto 2021 e che secondo l’azienda hanno causato diciotto azioni illecite di blocco. Una situazione che “mette a rischio 1200 posti di lavoro”, ossia gli occupati dalla cooperativa. Sulla vertenza, Ldg smentisce le affermazioni del SiCobas su una “finta mediazione in Prefettura”, ribadendo che non ci sono state irregolarità nelle buste paga di alcuni lavoratori, come accusa il sindacato.
“Ancora non comprendiamo i reali motivi di questi blocchi illegittimi”, dichiara Daniele Romano, responsabile delle relazioni industriali di Lgd. “Gli ‘errori di ogni genere’, dai quali sarebbe scaturita la protesta iniziale, riguardano in realtà due episodi di incomprensioni di lettura delle buste paga da parte di due lavoratori. Nel concreto, non c'è stata nessuna causa scatenante e non ci sono nemmeno errori certificati, ma Lgd sta facendo i conti con danni economici enormi con rischi importanti per la continuità del business. La situazione è strana: abbiamo cercato a lungo linee di dialogo con Si Cobas, ma non sembra ci sia la volontà del sindacato di trovarle”.
Dopo i blocchi della piattaforme di Truccazzano, Vimodrone e Pozzuolo Martesana, in provincia di Milano, la cooperativa ha attuato alcuni licenziamenti, acuendo così la protesta.“Lgd impiega attualmente 1200 lavoratori, tra dipendenti e soci”, precisa il presidente Giuseppe Ghezzi. “Circa il 70% delle nostre risorse è iscritta a un’organizzazione sindacale, con le quali collaboriamo quotidianamente. Non abbiamo mai chiuso le porte a nessuno e abbiamo sempre cercato il dialogo”. Egli aggiunge che le sigle attive nella coop Cgil, Cisl e Cub “non hanno mai segnalato alcuna situazione anomala nei numerosi incontri con Lgd” e che “numerosi lavoratori iscritti al sindacato Si Cobas stanno invece regolarmente prestando servizio”.
Ghezzi conclude affermando che “la situazione è drammatica, ormai le piattaforme sono quotidianamente sotto assedio: i blocchi coinvolgono tutta la filiera, compresi mezzi di trasportatori terzi che vengono tenuti in ostaggio senza poter uscire o entrare, fino all’intervento delle forze dell’ordine, che ringraziamo per il loro supporto. Chiediamo alle Istituzioni di intervenire rapidamente, a tutela dei 1200 lavoratori della Cooperativa e delle loro famiglie”.