Prosegue in Francia il braccio di ferro tra sindacati e Amazon sulle tipologie di prodotti che il colosso del commercio elettronico può vendere durante l’emergenza della Covid-19. Una vertenza vinta finora dai sindacati, che hanno ottenuto un verdetto favorevole anche dalla Corte d’Appello di Versailles. La vicenda è iniziata quando i sindacati hanno presentato un ricorso al Tribunale, chiedendo che le piattaforme logistiche di Amazon potessero distribuire solamente prodotti alimentari, igienici o medici, almeno fino a quando Amazon non avesse messo in sicurezza tutti gli impianti francesi.
La sentenza di primo grado ha accolto la richiesta dei sindacati e Amazon ha reagito chiudendo quattro piattaforme logistiche francesi e presentando appello al Tribunale di Versailles, i cui giudici hanno però confermato la prima sentenza il 24 aprile. Quindi, il 27 aprile Amazon ha comunicato di prolungare la chiusura della logistica fino al 5 maggio, precisando che i lavoratori riceveranno una retribuzione completa. I giudici d’Appello hanno però concesso ad Amazon una lista di prodotti che può vendere più ampia di quella richiesta dai sindacati, che comprende prodotti digitali, articoli per ufficio, prodotti per animali domestici, generi alimentari, bevande e prodotti per l'igiene personale, oltre che i prodotti essenziali per la salute e gli alimenti consentiti dalla precedente sentenza.