La mattina di martedì 5 luglio sono iniziati a Milano i lavori per predisporre un nuovo Piano della Logistica. Non è infatti il primo, anzi la storia dei Piani nazionali dei Trasporti e della Logistica affonda negli anni Ottanta del secolo scorso, con aggiornamenti e diramazioni varie, anche se poi di pianificazione se ne è fatta poca e il settore è cresciuto rincorrendo le esigenze del momento. Prima di questo, si contano due Piani Generali dei Trasporti, uno nel 1986 e l’altro, il “nuovo”, all’inizio del nuovo millennio. Poi c’è stato quello del 2012 promosso dall’ex sottosegretario ai Trasporti Bartolomeo Giachino ed elaborato dalla Consulta per il trasporti (poi chiusa) e un successivo Piano della Mobilità.
Ora si riparte con un altro “Piano Generale Trasporti e Logistica” pensato dall’attuale ministro del Mims Enrico Giovannini e realizzato da un’apposita commissione nominata a gennaio 2022. Il 5 luglio la commissione si è incontrata per la prima volta a Milano, dividendosi in sei tavoli tematici, uno dei quali riguarda il turismo. Ma i lavori si fermano subito e proseguiranno il prossimo autunno.
Quando la commissione avrà preparato il testo definitivo, dovrà essere approvato dal Consiglio di Ministri, dal Parlamento e probabilmente anche dalla Consulta delle Regioni.
“Questo Piano, che deve ancora essere realizzato sembrerebbe adottare la stessa impostazione dell’ultimo, che prese il via da un ‘Patto’ sottoscritto presso la Presidenza del Consiglio dalle rappresentanze economiche nel marzo 2006 e, dopo l’approvazione del Cipe, pubblicato in Gazzetta Ufficiale”, spiega il presidente di Conftrasporto, Paolo Uggè.
Egli aggiunge che “in vista della realizzazione del nuovo documento, è stato scelto invece il confronto diretto con gli imprenditori, che si chiedono se il nuovo Piano sarà approvato e adottato, alla luce dei tempi piuttosto ristretti, o se avrebbe seguito il destino degli altri stipulati dagli anni Ottanta in poi, nessuno dei quali realizzò pienamente gli obiettivi fissati”.