Il secondo Consiglio dei Ministri del 31 ottobre 2022 ha nominato i viceministri e i sottosegretari del nuovo Governo e al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è emersa una configurazione particolare: il ministro Matteo Salvini, che è anche segretario di uno dei partiti della maggioranza e vice primo ministro; ben due viceministri (Galeazzo Bignami ed Edoardo Rixi), a fronte di un solo sottosegretario (Tullio Ferrante).
Dei quattro, solamente Rixi ha esperienza nel settore, mentre Salvini e Bignami hanno carriere politiche che non si sono incrociate con la logistica e Ferrante è avvocato. La domanda che alcuni si stanno ponendo è perché sono necessari due viceministri: è una questione puramente politica, legata al bilanciamento complessivo delle nomine governative nell’ambito della maggioranza, oppure ci sono anche aspetti operativi?
Una prima risposta verrà dalle deleghe, ma circola già una ipotesi: che il vero ministro – dal punto di vista prettamente operativo - sia Rixi (anche lui della Lega), perché Salvini sarà impegnato in altre attività, da quelle interne al partito ai rapporti con gli alleati, fino a una propaganda elettorale permanente (come ha già fatto nei Governi precedenti).
A questa configurazione manca un convitato di pietra: il ministro del Mare (e del Sud) Sebastiano Musumeci. Non sappiamo ancora quali saranno le sue competenze perché questo ministero (senza portafoglio) è nuovo. Di sicuro dovrà assumerle dagli altri ministeri, tra cui quello delle Infrastrutture e dei Trasporti, se vuole avere un ruolo concreto e non essere solo la manifestazione di una “fissazione” del principale partito delle maggioranza. Quindi potremmo avere tre ministri (di nome e di fatto) che hanno una qualche attinenza con il trasporto e la logistica: il titolare del relativo ministero, il suo vice che ne farebbe le veci in modo pressoché permanente e il ministro del Mare. Vedremo nei prossimi mesi se sarà confermata questa ipotesi trinitaria.