Come previsto, e sottovalutato dal Governo, la logistica è l’anello debole del piano italiano di vaccinazione stabilito dal commissario straordinario Domenico Arcuri e lo dimostra già la prima fase di vaccinazione, che domenica 27 dicembre coinvolgerà 9750 persone in tutta Italia. Infatti, il programma prevede già una variazione: la consegna del vaccino dovrebbe essere curata dallo stesso produttore Pfizer-BionTech (che inserisce questo costo, non indifferente, nel prezzo di vendita del vaccino stesso) tramite vettori civili, ma questa prima consegna sarà svolta da camion militari. Evidentemente perché non sono ancora stati trovati gli autotrasportatori per farlo. Eppure da almeno un mese e mezzo le associazioni del trasporto e della logistica chiedono con insistenza un Tavolo per affrontare la questione. L’ultimo appello è arrivato il 22 dicembre da Conftrasporto.
Il Centro Operativo Interforze spiega che la sera del 26 dicembre arriveranno all’aeroporto di Pratica di mare le prime 9750 dosi, che saranno divise in venti pacchi. Le spedizioni entro 300 km da Roma saranno consegnate su camion, mentre le altre ripartiranno in aereo per varie località italiane. Le Forze Armate sono indubbiamente in grado di consegnare il vaccino, ma che cosa succederà quando la campagna di vaccinazione richiederà flussi più consistenti, ossia già da gennaio 2021? I nodi da affrontare sono diversi, dai veicoli alle celle frigorifere per servire in modo sicuro i trecento punti d’inoculazione previsti in tutta Italia. Inoltre, bisogna anche curare l’aspetto della sicurezza, su cui l'Interpol ha già diramato un’allerta contro furti e rapine.
Il videocast K44 Risponde ha pubblicato il 14 dicembre 2020 un episodio dedicato alla logistica dei vaccini in Italia, che vi riproponiamo. Buona visione.