Inserito nella legge di stabilità 2017, il piano Industria 4.0 è il progetto che – secondo le intenzioni del Governo – porterà le imprese italiane nell'immediato futuro. Si tratta di una serie di agevolazioni e incentivi fiscali che vogliono indurre l'industria nazionale a intraprendere un percorso di ammodernamento. Con l'inizio dell'anno nuovo e fino al 2020, a fronte di un impegno pubblico di circa 13 miliardi di euro, si auspica una mobilitazione di investimenti privati in ricerca e innovazione per 10 miliardi in più rispetto al valore fino ad ora rilevato.
Oltre alla proroga del super-ammortamento con aliquota al 140 percento (che nell'ultima versione, non ancora definitiva, dovrebbe valere anche per i veicoli merci), il piano prevede un iper-ammortamento al 250 percento per i beni legati all'industria 4.0, un'opportunità interessante che avrà tempi più lunghi e una diversa strutturazione del credito d'imposta, infatti sarà incrementale, portando l'aliquota della spesa interna fino al 50 percento, con un credito massimo da cinque fino venti milioni di euro.
Nella legge di Bilancio sono elencati le serie di beni funzionali alla trasformazione tecnologica in chiave Industria 4.0, beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati e/o gestito tramite opportuni sensori e a cui sarà possibile applicare l'iper-ammortamento. Si va dalle macchine per il confezionamento e l'imballaggio, ai robot e sistemi multi robot, alle macchine e ai dispositivi per il carico/scarico, la pesatura, il sorting automatico dei pezzi, fino agli strumenti di sollevamento e manipolazione automatizzati, ai sistemi di convogliamento e movimentazione pezzi (anche con capacità di riconoscimento RFID). Il testo della legge è ancora provvisorio e in alcuni tratti nebuloso e potrà essere oggetto di revisioni in previsione dell'approvazione del Parlamento, ma, rappresenta una possibilità di ulteriore crescita per il comparto logistico del nostro Paese.
Inoltre, grazie al lavoro delle associazioni che rappresentano le aziende IT (Information Technology), accanto alla lista dei beni strumentali è stato aggiunto un ulteriore elenco di beni incentivabili, definiti immateriali, di cui fanno parte venti categorie di software, come quelli per il monitoraggio e controllo, l'elaborazione e l'analisi dei dati e le piattaforme di progettazione per la produzione.
Davide Debernardi
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