Filt Cgil e Fit Cisl denunciano il “tradimento” di FedEx, che a febbraio aveva dichiarato di lasciare aperto lo hub di Piacenza, che invece è stato chiuso nell’ambito del piano di ristrutturazione europeo applicato dopo l’integrazione di Tnt. Il quotidiano La Libertà riporta le dichiarazioni rilasciate dai segretari piacentini di Filt Cgil e Fit Cisl di Piacenza, Floriano Zorzella e Salvatore Buono dopo l’incontro in Prefettura del 30 marzo 2021. I due sindacalisti definiscono la scelta della società “gravissima, immotivata e inaccettabile”, chiedono che cosa è cambiato nell’ultimo mese, dopo che i vertici della multinazionale hanno affermato che l’impianto piacentino non sarebbe stato toccato dalla ristrutturazione.
I sindacalisti ricordano che nell’incontro del 25 gennaio nella sede romana di Confindustria, FedEx “comunicò che erano 200 gli esuberi in Italia ed esclusivamente nei settori vendite, finanze, assistenza clienti, IT, HR e marketing escludendo quindi un depauperamento occupazionale in produzione ed e-commerce, quindi a Piacenza”. Filt Cgil e Fit Cisl chiedono l’intervento della Regione Emilia-Romagna e annunciano che “se l’azienda mantenesse questa posizione valuteremo tutte le iniziative possibili a tutela dei lavoratori, del territorio e del sindacato”.
Il sindacato di base SiCobas ha da tempo avviato la vertenza sulla piattaforma di Piacenza, dove ha organizzato un lungo sciopero tra gennaio e febbraio, scaturito nell’accordo della Prefettura. Dopo una breve tregua, il sindacato ha subito ripreso la mobilitazione. Il primo aprile ha indetto uno sciopero nelle piattaforme di San Giuliano Milanese e Parma, con picchetti ai cancelli. Il sindacato annuncia che la protesta proseguirà.