In attesa dell'entrata in attività del nuovo terminal container di Apm Terminals e di Cosco, a Vado Ligure proseguono con grande vivacità gli insediamenti nelle aree retroportuali. Fra questi ci sarà anche il Gruppo Spinelli, che ha da poco rilevato un'area da 22mila metri quadrati con un capannone da 1800 mq al prezzo di circa quattro milioni di euro. "Lo abbiamo acquistato dalla società Vetrox Italia che alcuni anni fa aveva chiuso la propria attività nella zona", conferma Roberto Spinelli, precisando che sono già in corso i lavori di riqualificazione dell'area.
"Uno dei due capannoni che c'erano lo abbiamo abbattuto e ne manterremo solo uno", aggiunge l'imprenditore. "L'idea è aprire un distripark alle spalle del nuovo terminal container di Vado dove offrire servizi di riempimento, svuotamento, stoccaggio e riparazioni di container, parcheggio camion e altro. Sarà operativo da ottobre e investiremo altri due milioni di euro per l'acquisto dell'equipment necessario per attrezzare il terminal". Questo nuovo presidio alle spalle dei porti savonesi si aggiungerà a quelli del gruppo già operativi a Dinazzano (Reggio Emilia), Padova, Arluno (Milano) e nei porti di Genova, Livorno e La Spezia.
A Genova, il Gruppo Spinelli ha dovuto incassare una sentenza sfavorevole del Tar Liguria riguardante la nuova gara per le aree ex-Ilva di Cornigliano, dove offre attività di deposito e riparazione container tramite la società Erzelli 2. Secondo quanto rivelato da Ship2Shore, il ricorso presentato dall'azienda concorrente Derrick in merito alla gara per le aree indetta da Società per Cornigliano è stato accolto dal Tribunale Amministrativo Regionale e, dalle motivazioni appena depositate, si apprende che le manchevolezze del bando sono tali da invalidarlo.
"Società per Cornigliano – si legge - ha dimostrato di non possedere informazioni dettagliate in merito alla situazione delle aree che formavano oggetto della procedura in questione. Anche prescindendo dall'attribuzione di un vantaggio competitivo all'attuale occupante, la mancata conoscenza delle dotazioni e delle caratteristiche puntuali delle aree da assegnare in concessione preclude, all'evidenza, l'elaborazione di un'offerta ponderata e adeguata all'interesse della potenziale concorrente e alle sue strategie imprenditoriali. Ne deriva l'illegittimità della lettera d'invito in quanto priva degli elementi essenziali per garantire le necessarie condizioni di trasparenza del confronto concorrenziale e il rispetto del principio della parità di trattamento». Tutto da rifare, dunque, nella gara per riassegnare le aree attualmente occupate da Spinelli con pile di container vuoti.
Nicola Capuzzo
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