Motivo della contesa sono ancora una volta i corridoi doganali semplificati (noti anche come Fast Corridor) che consentono ad alcune aziende (ad esempio recentemente Ikea) di evadere le dovute pratiche doganali a destino sui container in import o in export che transitano attraverso i porti di Genova e La Spezia.
Laghezza nel suo discorso durante l'assemblea di Federagenti ha detto: "In questo momento a La Spezia operiamo lo sdoganamento in mare ma con dei limiti, come per esempio dopo l'ultimo porto di scalo, e le altre amministrazioni di controllo della merce arrancano dietro al progresso delle Dogane. Guardiamo all'esempio del Nord Europa e non inventiamo cose nuove; diamo piena attuazione al pre-clearing e allo Sportello unico doganale ed evitiamo di inventare sistemi che bypassino l'attività degli spedizionieri doganali".
Laghezza ha aggiunto: "I corridoi doganali non rappresentano la soluzione efficace ai ritardi della logistica italiana, ma su questo tema sono disposto a confrontarmi con l'Agenzia delle Dogane nell'auspicio di aprire un dialogo costruttivo e proficuo".
La risposta della controparte è arrivata immediata dal momento che allo stesso evento fra i relatori era presente Teresa Alvaro, che ha risposto dicendo: "La Dogana lavora con regole europee e vorrei ricordare che il primo corridoio doganale tra Genova e Rivalta Scrivia esiste dal 2008. Ve ne siete accorti solo adesso dell'esistenza di questo progetto? Qualcuno pensa di fermare il vento dell'innovazione tecnologica con le mani?".
Alvaro ha rincarato la dose aggiungendo che "i rappresentanti delle categoria, anche quelli degli spedizionieri, erano presenti alle riunioni su e-customs che sono stati fatte in passato e nessuno ha mai detto niente. Il porto di Rotterdam ci invidia un progetto come questo, ci ha chiesto informazioni sulla sua attuazione". Infine, giunge una puntualizzazione sulle critiche secondo cui questa procedura vorrebbe abolire le operazioni di transito: "Con il corridoio doganale non aboliamo le operazioni di transito, sappiamo tutto della merce". In sostanza, ha sostenuto Teresa Alvaro, si tratta al momento di una sperimentazione ma sulla quale le Dogane intendono andare avanti a testa bassa.
Nicola Capuzzo
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