"Gigi ripensaci". Con queste parole il presidente di Assagenti, Gian Enzo Duci, si è rivolto a Luigi Merlo, presidente dimissionario dell'Autorità Portuale di Genova, chiedendogli di rimanere al suo posto almeno fino alla fine del suo mandato che scadrà a inizio 2016. La richiesta è stata appoggiata anche dal presidente della Federazione nazionale degli agenti marittimi, Michele Pappalardo, che lo ha indicato come esempio a cui guardare per fare sistema a livello italiano.
La risposta di Merlo è stata interlocutoria: "Ho parlato con il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, e con il ministro Del Rio, che mi hanno chiamato. Nei prossimi giorni comunicherò a loro le mie valutazioni, che sono molto articolate rispetto agli impegni che devono essere assunti". Merlo ha poi aggiunto: "Negli ultimi sei anni abbiamo recuperato 800mila teu di traffici, abbiamo una comunità portuale che si è ritrovata e non si deve perdere e un pezzo di pelle che ancora ci manca: una riforma portuale".
Del Piano Nazionale Strategico della Portualità e della logistica ha parlato a margine dell'assemblea anche Duci, dicendo che "la riforma ha sicuramente aspetti positivi, come la regia nazionale sulle infrastrutture che noi sosteniamo da anni, ma ci lasciano perplessi i distretti logistici così come sono stati disegnati. Abbiamo qualche perplessità anche sui profili costituzionali, anche perché la competenza sui porti è attribuita dalla Costituzione allo Stato e alle Regioni e, visto come sono disegnati i distretti, c'è il rischio che si possano creare interferenze tra le politiche portuali delle diverse regioni".
L'assemblea di Assagenti si è svolta secondo una formula innovativa che ha viste ripercorrere 70 anni di storia dell'associazione attraverso le pagine dei quotidiani, le interviste degli ultimi decenni e soprattutto attraverso i racconti dei past-president Mariano Maresca, Enrico Scerni, Marcello Cignolini, Luigi Negri, Antonio Cosulich, Giulio Schenone, Filippo Gallo e Giovanni Cerruti, che hanno presieduto Assagenti dagli anni Settanta a oggi. "Nel 1985, Scerni chiedeva un porto internazionale, vicino alle aree industriali e produttive del Paese – prosegue Duci – è quello che continuiamo a ripetere anche oggi quando si parla di piano della logistica. La bozza che abbiamo letto sembra un buon strumento di competizione tra porti, ma non un mezzo adeguato per permettere agli scali nazionali di conquistare quote di mercato. Inoltre, siamo perplessi sulla costituzionalità dei distretti logistici".
Dietro le quinte dell'assemblea di Assagenti circolava anche l'indiscrezione che proprio il nome di Gian Enzo Duci sarebbe in primo piano per la successione di Michele Pappalardo al vertice di Federagenti dal prossimo anno.
Nicola Capuzzo
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