È un rapporto con luci e ombre quello diffuso il 31 maggio 2023 dalla multinazionale delle assicurazioni Allianz sul trasporto marittimo globale. L’edizione 2023 di Safety & Shipping Review mostra infatti da un lato una drastica diminuzione del numero di navi perse, toccando il livello più basso degli ultimi dodici anni, ma dall’altro evidenzia i rischi sulla sicurezza che possono sorgere dall’attuale incertezza economica. Inoltre, resta sempre l’allarme sugli incendi a bordo, che invece lo scorso anno sono aumentati.
Allianz rileva che nel 2022 sono state perse 38 grandi navi in tutto il mondo (ossia quelle con oltre cento tonnellate lorde), un terzo in meno rispetto all’anno precedente, quando furono 59. Le due aree con il maggior numero d'eventi sono le Isole Britanniche e il Mare Cinese meridionale. La situazione migliora anche in un confronto su periodi più lunghi: nel 2013 i le perdite furono 109, mentre trent’anni fa furono addirittura duecento. Considerando l’ultimo decennio, sono state perse 807 grandi navi.
Delle perdite dell’ultimo decennio, circa un quarto (204 unità) sono avvenute nell’area compresa tra Cina meridionale, Indocina, Indonesia e Filippine, percentuale che è scesa al 20% nel 2022 (con dieci perdite). I motivi di questa elevata frequenza d’incidenti sono, secondo i ricercatori di Allianz, la concentrazione di commercio, i porti congestionati, la vetustà delle flotte e le condizioni meteo avverse. Al secondo posto, con tre naufragi, troviamo l’area formata da Golfo Arabico, Isole Britanniche e Mediterraneo.
È interessante notare che a livello globale solo un quarto degli incidenti, ossia dieci, ha coinvolto navi cargo. Riguardo alla tipologia d’incidente, ben venti perdite sono dovute ad affondamento o sommersione, seguita dall’incendio o esplosione (otto navi) e dalla collisione (quattro casi). Ma questi numeri riguardano solo gli incidenti che hanno causato la perdita delle navi. E quelli totali segnalati?
In questo caso, la ricerca di Allianz rivela che il loro numero è rimasto pressoché costante: 3.032 nel 2022 contro 3.000 nell’anno precedente. Anche in questo caso spiccano le Isole Britanniche, con 679 casi. In quasi la metà dei casi (1.478) gli eventi sono dovuti a danni o guasti dei macchinari, ma nell’anno sono scoppiati ben 209 incendi, con un aumento del 19% sull’anno precedente, e i ricercatori sottolineano che questo è il numero più alto dell’ultimo decennio. Il fuoco ora è la terza causa nel mondo degli incidenti sulle navi.
E qua si apre un capitolo spinoso, che non riguarda solamente il mare, ma anche l’aereo: il trasporto di batterie al litio, imballate oppure all’interno di veicoli elettrici. Questo flusso sta aumentando e preoccupa l’intera filiera logistica, perché le batterie al litio s’infiammano facilmente per auto-riscaldamento (thermal runaway) e sono difficili da estinguere. Inoltre, la maggior parte delle navi non sono attrezzate per affrontare questo fenomeno in termini di protezione, rilevamento e estinzione. Le cause primarie degli incendi delle batterie agli ioni di litio sono la produzione scadente o il danneggiamento delle celle o dei dispositivi della batteria, il sovraccarico e il cortocircuito. Si prevede che nel prossimo decennio questo trasporto aumenterà con un ritmo di oltre il trenta percento l’anno. Per affrontare questo problema, Allianz consiglia la progettazione di navi apposite per il trasporto dei veicoli elettrici.
Ma non sono solo le batterie al litio a rappresentare un pericolo per la navigazione. Nelle portacontainer viaggia un numero sempre maggiore di merci pericolose e questo è un altro fattore che moltiplica gli incendi, con perdite potenzialmente molto gravi. Il rapporto precisa che l’incendio non è solo una causa diffusa d’incidente in mare (negli ultimi cinque anni ha causato la perdita di 64 navi), ma è anche la più costosa per le assicurazioni: 250mila sinistri hanno provocato risarcimenti che toccano il 18% di quelli totali.
Uno dei principali problemi nel trasporto di merci pericolose, che riguarda le navi portacontainer, è che non sono dichiarate come tali – o non lo sono in modo corretto - al momento dell’imbarco. Si stima che almeno un quarto degli incidenti gravi avvenuti sulle portacontainer sia dovuto alla mancanza di tali informazioni, perché le merci pericolose possono innescare gli incendi o ostacolare il loro spegnimento. Per esempio, capita che i fuochi d'artificio siano etichettati come giocattoli o le batteria al litio come componenti di computer. Ciò avviene perché il trasporto delle merci pericolose comporta una tariffa più alta.