La Terza Sezione Penale della Corte di Cassazione ha stabilito il 23 ottobre 2019 di annullare senza rinvio l'ordinanza del Tribunale del Riesame di Lecce che aveva interdetto per otto mesi il presidente dell'Asp del Mare Adriatico Meridionale, Ugo Patroni Griffi, e del suo direttore tecnico Francesco Di Leverano. I giudici della Cassazione hanno così confermato la decisione del Giudice delle Indagini preliminari che in precedenza aveva respinto la richiesta d'interdizione avanzata dal Pubblico ministero. In una nota diffusa dopo la decisione della Cassazione, l'autorità spiega che "in tutti questi mesi, nonostante la pendenza del provvedimento, il presidente, il dirigente e tutto il management dell'Ente hanno, comunque, continuato ad operare e lavorare per la crescita dei porti del sistema e in particolare per il porto di Brindisi; impegno confermato dai dati relativi ai traffici e alle proiezioni per l'immediato futuro".
Il presidente Patroni Griffi ha dichiarato che "è risultato lampante il nostro assunto, ossia che l'infrastrutturazione di un porto non può costituire reato, atteso che si tratta di opere necessarie e indispensabili per garantire i livelli di security imposti dalla Legge e consentire allo scalo di adeguarsi ai propri competitor, italiani e stranieri. Un sincero ringraziamento va alla comunità portuale brindisina e a tutti quegli operatori che hanno creduto nella correttezza e nella trasparenza della nostra azione amministrativa".
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