Dopo l’esplosione del 4 agosto 2020, che ha distrutto parte del porto di Beirut, lo scalo libanese vuole risorgere ampliando e potenziando il terminal container che a regime potrà movimentare 1,4 milioni di teu. Ha vinto la gara per la sua ristrutturazione e gestione la compagnia francese Cma Cgm, che già ora vi opera con nove toccate settimanali delle sue portacontainer. Non solo: Cma Cgm è nata proprio in Libano 43 anni fa, come il suo Ceo Rodolphe Saadé.
I lavori partiranno sulla sede dell’attuale terminal nel marzo 2022 e dureranno dieci anni, con alcune fasi intermedie. Per completarli, la società francese investirà 33 milioni di euro. Questi fondi serviranno per rinnovare e potenziare le infrastrutture portuali, costruire una struttura tecnica per la manutenzione e lo stoccaggio dei ricambi, attuare la digitalizzazione e migliorare le prestazioni ambientali.
In Libano, Cma Cgm gestisce anche il terminal container del porto di Tripoli, il secondo porto commerciale del Paese, e con questa concessione rafforza la presenza in Libano. In una nota la società afferma di essere “costantemente impegnata a svolgere un ruolo di primo piano nella ricostruzione dell'economia libanese dopo la serie di crisi che hanno scosso il paese negli ultimi anni. Diversi progetti e investimenti sono stati portati a termine insieme a iniziative di sostegno a vari settori economici con l'obiettivo di creare posti di lavoro vacanti e sostenere la popolazione libanese, soprattutto i giovani”.