L'associazione europea degli armatori Ecsa spiega che il Polar Code impone alcune regole ambientali e raccomandazioni sui carburanti, i lubrificanti, le acque reflue, i rifiuti, le sostanze chimiche e le specie invasive trasportate a bordo delle navi che solcano le acque di Artico e Antartico. Il nuovo regolamento è necessario perché sta aumentando il traffico navale nella Northern Sea Route e nell'Oceano Artico, a causa anche dell'innalzamento della temperatura media del pianeta.
Secondo l'Ecsa, lo scioglimento dei ghiacci non permetterà un immediata accessibilità dell'Artico, come spiega il segretario generale Patrick Verhoeven: "Non è realistico pensare che che l'Artico sarà immediatamente accessibile se il ghiaccio sparirà. Innanzitutto perché un Oceano Artico libero dal ghiaccio per l'intero anno non esiste, perché il ghiaccio si riforma durante l'inverno la sua copertura e caratteristica dipende molto dalla regione in cui si forma. Poi gli armatori devono affrontare molte altre sfide, come l'oscurità polare, la scarsezza delle carte e la mancanza d'infrastrutture fondamentali e di sistemi di controllo della navigazione, nonché scarse capacità di ricerca e soccorso". Nonostante ciò, l'Ecsa prevede che la navigazione polare crescerà in volume nei prossimi anni e quindi bisogna attuare provvedimenti per assicurare la sicurezza dei naviganti e la protezione dell'ambiente.
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