Nel coro di apprezzamento della riforma delle Autorità Portuali, approvata dal Decreto Madia la settimana scorsa, emerge qualche dubbio. Una voce critica arriva dal porto della Spezia tramite un comunicato diffuso il 26 gennaio dalla La Spezia Port Service che spiega le perplessità dell'associazione dal titolo stesso: "Riconsegnata alla politica la cabina di regia dei porti?". La comunità portuale dello scalo ligure sostiene che "il conferimento di super-poteri ai presidenti delle nuove Autorità di Sistema Portuale e l'esclusione dei rappresentanti delle forze economiche che, per altro, mantengono le Autorità portuali assicurando il flusso di tasse e diritti nelle casse delle stesse, sono fattori di rischio altissimi".
Nei nuovi Comitati di gestione dei porti di sistema, che avranno il potere nei porti, sono presenti solamente rappresentanti della politica, mentre "agli operatori portuali (agenti marittimi, spedizionieri, spedizionieri doganali, armatori, terminalisti) è assegnato un puro potere consultivo, ovvero nulla". La Spezia Port Service chiede quindi alle forze politiche nazionali e locali e a tutto il mondo imprenditoriale di "compiere una riflessione approfondita prima che le nuove norme producano effetti difficilmente reversibili nella portualità nazionale che ha bisogno di recuperare competitività ed efficienza".
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