Alla fine, l'oceano ha partorito un pesciolino. Ancora una volta, i roboanti annunci sulla riforma della portualità si riducono in decine di pagine di analisi diligentemente compilate dai professori con dati che girano e rigirano nei documenti ufficiali di varie fonti e alcune "proposte", che restano ancora piuttosto generiche. Un impianto (e alcuni contenuti) già visti in due Piani Generali dei Trasporti e in un più recente Piano Nazionale della Logistica.
L'unica notizia concreta è stata smentita, ossia la riduzione delle Autorità Portuali a tredici. Le anticipazioni di alcuni deputati ne rivelavano addirittura la consistenza, quindi qualcosa di concreto da qualche parte è uscita, ma non è approdato al Consiglio dei Ministri dello scorso venerdì. Nel frattempo, il ministero dei Trasporti ha pubblicato sul sito web alcuni documenti. Il più consistente (225 pagine) è lo stesso Piano Strategico Nazionale della Portualità e della Logistica, un bigino sul trasporto dove le proposte vengono definite a pagina 168, con il capitolo intitolato "gli obiettivi strategici del sistema mare".
Tali obiettivi sono dieci e contengono quasi tutte le parole magiche che fanno tendenza negli ambienti economici: 1) semplificazione e snellimento 2) concorrenza, trasparenza e upgrading dei servizi 3) miglioramento, accessibilità e collegamenti marittimi terrestri 4) integrazione del sistema logistico 5) miglioramento delle prestazioni infrastrutturali 6) innovazione 7) sostenibilità 8) certezza e programmabilità delle risorse finanziarie 9) coordinamento nazionale, condivisione e confronto partenariale 10) attualizzazione della governance del sistema mare.
Questi obiettivi vengono anche articolati in trentasette sottopunti e probabilmente questa è la parte più interessante dell'intero documento (la trovate da pagina 176). Resta solo da capire come e quando tutto ciò sarà reso concreto. Per ora accontentiamoci della conclusione della relazione illustrativa del Piano: "il Piano costituirà uno dei piani di settore che andranno a confluire in un documento programmatico più ampio, plurisettoriale e plurimodale, e, segnatamente, nel Documento di Programmazione Pluriennale che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti intende redigere ed approvare entro la fine del corrente anno 2015, secondo il disposto del decreto legislativo n. 228 del 2011, e nella cornice del Piano Strategico Nazionale dei Trasporti e della Logistica".
PIANO STRATEGICO NAZIONALE DELLA PORTUALITA' E DELLA LOGISTICA
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