Di certo per ora c'è solo che, quantomeno nel breve termine, non verranno soppresse o accorpate Autorità Portuali, smentendo le indiscrezioni di stampa circolate nei giorni scorsi. Nasceranno semmai otto nuovi distretti logistici. L'indirizzo è emerso chiaramente durante la visita in Liguria del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, che prima di incontrare la comunità portuali di Genova, Savona e La Spezia ha affermato: «La governance dei porti non sarà discussa in questa fase. Sono allo studio diverse bozze sul numero delle Autorità Portuali e non è comunque questo il tema centrale. Noi dobbiamo ragionare solo in termini di massima efficienza per razionalizzare investimenti e strategie. Non è pensabile che porti distanti pochi chilometri l'uno dall'altro siano in concorrenza tra loro".
Il ministro ha precisato: "Stiamo cercando di attuare la riforma dei porti entro giugno, mentre per quanto riguarda la questione delle Autorità Portuali non è importante quante siano ma è necessario fare sistema. Sul tavolo abbiamo alcune bozze e, soprattutto, dobbiamo evitare che vengano difese per sistemare qualche politico. Il testo al quale lavoriamo è ancora provvisorio. L'unica cosa consolidata e decisa è che il sistema mare deve tornare centrale in Italia che è una piattaforma logistica naturale nel Mediterraneo dove i traffici aumentano in termini esponenziali".
Entrando più nello specifico del contesto regionale, Delrio ha sottolineato che "la riforma della portualità italiana passa anche e soprattutto dalla Liguria; questa regione ha una tradizione straordinaria in questo comparto e può trascinare l'intero sistema verso l'alto. Stiamo valutando ogni singola proposta d'investimento da parte delle varie Autorità Portuali, compresa la diga foranea di Genova. Abbiamo a disposizione circa cinque miliardi d'investimenti e valuteremo come usarli".
In conclusione, il ministro ha sottolineato che il comparto deve abituarsi a "ragionare in termini di sistema di porti e superare le logiche particolaristiche perché le aziende italiane perdono dodici miliardi per costi di inefficienza logistica e il 70% delle merci arriva via mare. Dobbiamo collegare bene i porti e migliorare le linee ferroviarie e, da questo punto di vista, la Liguria è un buon esempio, specie per gli investimenti di Genova e La Spezia che è tra i primi porti europei per l'uso della ferrovia".
Nicola Capuzzo
© TrasportoEuropa - Riproduzione riservata
Segnalazioni, informazioni, comunicati, nonché rettifiche o precisazioni sugli articoli pubblicati vanno inviate a: redazione@trasportoeuropa.it
Puoi commentare questo articolo nella pagina Facebook di TrasportoEuropa
Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità sul trasporto e la logistica e non perderti neanche una notizia di TrasportoEuropa? Iscriviti alla nostra Newsletter con l'elenco ed i link di tutti gli articoli pubblicati nei giorni precedenti l'invio. Gratuita e NO SPAM!