A chi si domanda quanto la sentenza della Corte Costituzionale 261 del 2015 possa condizionare l'iter della riforma delle Autorità Portuali, risponde direttamente il ministro dei Trasporti, dichiarando che sottoporrà il Piano Portualità e Logistica al vaglio delle Regioni, ma che nello stesso tempo "Questo percorso non influenza l'iter dell'articolo 8 della Legge Madia che, in precedenza alla presentazione del Piano, aveva indicato i criteri con i quali il Parlamento ha delegato il Governo a riordinare e razionalizzare le Autorità Portuali in quanto amministrazione centrale dello Stato e dal quale discenderà il Decreto Delegato sulla riforma della governance dei porti di rilevanza nazionale".
Il ministro precisa che "La nuova governance conterrà comunque anche sulla scorta delle raccomandazioni e delle osservazioni avanzate dal Parlamento, dalle stesse Regioni, dall'Anci, elementi di decisivo coinvolgimento del sistema delle istituzioni territoriali: dalla nomina dei presidenti delle nuove Autorità di Sistema frutto di intese tra ministro e presidenti di Regioni alla presenza di delegati di Regioni stesse, Comuni oggi sedi di Autorità Portuale e Città Metropolitane all'interno dei nuovi Comitati di Gestione delle Autorità".
Per quanto riguarda in specifico il Piano Portualità e Logistica, il ministro Delrio commenta: "Pur non essendo obbligatorio secondo l'articolo 29 dello Sblocca Italia, il testo del Piano era già stato sottoposto alle Regioni ricevendone un parere positivo. Si tratta, dunque, di un problema procedurale che cercheremo di concludere, così come indicato dalla Corte. Lo faremo già dalle prossime settimane per costruire il più ampio consenso istituzionale attorno agli indirizzi strategici per la valorizzazione della risorsa mare contenuti nel documento. Saneremo così il vulnus individuato, secondo la sentenza, nell'articolo 29 della Legge Sblocca Italia. È questo specifico articolo di questa specifica norma, infatti, che è stato oggetto di impugnativa, e successivo giudizio, di legittimità costituzionale".
Assoporti ha invece un parere diverso, sostenendo che la sentenza della Corte Costituzionale "impone una riflessione su modi e tempi per proseguire nel processo di riforma e per un confronto, in tempi rapidi, sui contenuti di provvedimenti attuativi di quel Piano, che effettivamente corrispondano alle esigenze di adeguamento del sistema dei porti nazionali, innanzitutto definendo compiti e funzioni delle Autorità Portuali e la loro natura giuridica". Quindi, spiega l'associazione delle Autorità Portuali, "La decisione della Consulta torna ad attribuire un ruolo primario alle Regioni nella stesura del piano nazionale del sistema portuale e logistico-marittimo".
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