L'agenzia di stampa AdnKronos annuncia che domani l'Agenzia delle Dogane illustrerà un programma che prevede importanti cambiamenti nelle attività portuali, con l'obiettivo di semplificare le procedure per gli operatori per attrarre traffici negli scali italiani. Il piano si chiama "Progetto speciale per la digitalizzazione delle procedure doganali nei porti" e secondo AdnKronos "prevede la stretta collaborazione di tutti gli attori coinvolti nel ciclo portuale al fine d'implementare progressivamente nei porti e nei nodi logistici italiani". Alcune soluzioni sono già state introdotte nel porto di Bari con un progetto pilota attuato nell'ambito del Programma operativo nazionale Infrastrutture e Reti 2014-2020.
In concreto, l'Agenzia delle Dogane vuole usare tecnologie come Internet delle Cose, Blockchain e Intelligenza Artificiale per trasferire in digitale tutte le procedure d'imbarco e sbarco in banchina e d'ingresso e uscita dai porti (tramite l'automazione dei gate), dei controlli sullo stoccaggio e delle merci e del pagamento delle tasse d'ancoraggio e portuali. AdnKronos aggiunge che "il progetto si basa sull'interoperabilità tra il sistema informativo doganale dell'Agenzia (Aida) e quello dell'autorità portuale (Port Community System – Gaia) e sulla realizzazione di un sistema integrato di monitoraggio dei flussi merci nel porto, nell'ottica di velocizzare gli adempimenti, ottimizzare il ciclo portuale, aumentare la sicurezza e la capacità di controllo della Dogana".
L'attuazione del programma si svilupperà in quattro fasi. Nella prima sarà stabilito il modello d'interoperabilità necessario per scambiare i dati tra i sistemi informatici delle Dogane e dei porti, usando l'esperienza in corso a Bari. Nella seconda sarà definito un portafoglio di progetti considerando la disponibilità delle Autorità di Sistema Portuale e delle priorità d'intervento. Nella terza fase si avvieranno alcuni progetti nei porti che hanno comunicato la propria disponibilità a collaborare al progetto, purché abbiano le condizioni tecniche e operative necessarie.
Nell'ultima fase i progetti saranno estesi a tutti i porti. Le soluzioni tecniche saranno "flessibili e aperte", ossia non saranno imposte dall'Agenzia delle Dogane e le singole Autorità portuali potranno implementare le tecnologie che stanno già usando.
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