Dopo che il 30 giugno andò deserta la gara per la costruzione della nuova diga foranea di Genova, i due raggruppamenti d’imprese che in precedenza si dimostrarono interessati – Webuild (con Fincantieri, Fincosit e Sidra) e Consorzio Eteria (con Gavio, Caltagirone, Acciona e Rcm) - annunciarono che avrebbero sottoposto all’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale le loro proposte tecniche ed economiche per realizzare l’opera. Proposte che sono arrivate sul tavolo dell’Autorità la sera del 26 luglio 2022. Il presidente dell’Autorità, Paolo Emilio Signorini, ha annunciato che un collegio indipendente di esperti valuterà il contenuto di tali proposte.
Dalle prime informazioni, si sa che è previsto un aumento di costi, rispetto al bando di gara, di circa trecento milioni di euro, raggiungendo così il miliardo e trecento milioni a fronte degli originari 929 milioni. Ci sono variazioni anche ai progetti, che cambiano secondo i consorzi. Pare che per superare il problema del fondo melmoso sarà formato un basamento di roccia.
Il progetto della nuova diga foranea del porto di Genova ha però subito critiche sia sulla fattibilità, sia sulla sua utilità. Le spiega in questo podcast di K44 La voce del trasporto l’ingegner Piero Silva.