La filiera logistica dei vaccini si è basata finora sull’aereo, per le distanze più lunghe, e del camion, per quelle medie e la distribuzione nell’ultimo miglio. La nave pare fuori dal gioco, nonostante che negli ultimi anni le portacontainer abbiano conquistato quote, soprattutto nei confronti dell’aereo, nel trasporto di farmaci, anche a temperatura controllata. Ora, però, le portacontainer sono pronte alla riscossa anche nella logistica dei vaccini.
Lo ha affermato in un’intervista a Financial Time Hristo Petkov, responsabile del trasporto farmaci di Maersk, secondo cui entro i prossimi dodici mesi la nave comincerà a competere con l’aereo nel trasporto dei vaccini. Ciò avverrà soprattutto per il trasporto verso le aree del mondo che non hanno impianti di produzione, come Africa, Sud America e parte dell’Asia. In queste aree i vaccini cominceranno ad arrivare su portacontainer già dalla metà del 2021, superando i volumi portati in aereo.
Maersk è già pronta, grazie all’accordo stipulato con il Gruppo biotech statunitense Covaxx, che dovrebbe distribuire un miliardo di dosi entro quest’anno. Anche AstraZeneca sta usando il trasporto marittimo. I vaccini viaggiano nei refeer container, che possono servire anche per lo stoccaggio a terra per alcuni giorni, se necessario (e ovviamente se collegati alla rete elettrica).
Petkov prosegue affermando che la campagna vaccinale a livello globale è solo all’inizio, perché ci vorranno tre o quattro anni per vaccinare l’intera popolazione mondiale, sempre che non appaiano nuove varianti del Sars-Cov-2 o altri virus, allungando ulteriormente i tempi. Infine, il dirigente della Maersk precisa che i colli di bottiglia della filiera di approvvigionamento dei vaccini potrebbero rallentare la campagna vaccinale globale.