Fedespedi ha pubblicato la ventunesima edizione dell’Economic Outlook, il rapporto quadrimestrale redatto da suo Centro Studi con l’aggiornamento sul trasporto marittimo e aereo nel contesto macroeconomico e del commercio estero italiano. Questo numero riporta la sintesi del 2022, anno di ripresa dell’import-export italiano dopo la flessione del 2020 causata dalla pandemia. Nell’anno, le esportazioni sono aumentate del 21,8% e le importazioni del 38,4%, grazie soprattutto alle materie prime energetiche. Gli analisti ammoniscono però che sulla ripresa pesa l’aumento dell’inflazione.
Il traffico mondiale di container (al netto di feeder e trasbordo) nel 2022 ha toccato i 173,3 milioni di teu, con una contrazione del 3,9% rispetto all’anno precedente. I flussi di esportazione sono scesi in quasi tutte le regioni, tranne l’Africa sub-sahariana. In compenso è aumentata la puntualità delle portacontainer: se all’inizio 2022 solo il 30,4% era in orario, tale percentuale è salita a dicembre al 56,6%.
Le prime stime sul 2022 mostrano che i porti italiani hanno movimentato circa 11,5 milioni di teu, con un aumento del 2,4% sull’anno precedente. Tra i porti principali sono calati però quello di Genova (dell’uno percento), della Spezia (-8,2%) e di Salerno (-13,7%). Viceversa sono cresciuti Trieste (+15,9%), Savona (+19,4%) e Ravenna (+7,3%). Bene anche Gioia Tauro, che con aumento del 7,1% è tornato ai valori di qualche anno fa.
I porti del Mediterraneo, esclusi quelli italiani, hanno movimentato 42,5 milioni di teu (che quindi arrivano a 54 milioni di teu con l’Italia), mostrando una flessione dell’uno percento rispetto all’anno precedente. Calano soprattutto quelli di Valencia (-9,9%), del Pireo (-7,3%) e d'Alessandria (-6,0%). Flettono anche i porti del Nord Europa,: -5,2% con una movimentazione di 43,9 milioni di teu.
Il 2022 mostra un forte calo dei noli container. La ricerca di Fedespedi mostra che dopo l’impennata post-pandemica, durata sino alla fine del 2021, durante lo scorso anno le tariffe sono precipitate. Fatta 100 la media dei noli di gennaio 2020, a marzo 2022 l’indice ha toccato il suo massimo a quota 501 per quelli sulla direttrice Cina-Nord Europa, 456 sulla direttrice Cina-Mediterraneo e 373 per l’indice generale, per poi flettere velocemente, portandosi rispettivamente a quota 109 (-78,2% rispetto al massimo), 125 (-72,6%) e 105 (-71,8%) all’inizio del 2023.
Per quanto riguarda il trasporto aereo delle merci, la ricerca di Fedespedi riporta i dati della Iata, secondo cui il traffico cargo espresso in tonnellate-chilometri di dicembre 2022 è calato del 15,3% rispetto allo stesso mese del 2021, rimanendo sotto ai livelli di dicembre 2019. In Italia però prosegue la tendenza alla crescita del trasporto nazionale, aumentato dell’1,7%. Malpensa mantiene la posizione dominante (con una quota del 65,1%), però perde il 3,5%, mentre Fiumicino cresce dal 38,8%.