Risulta stabile in generale il traffico merci complessivo del porto di Ancona, con quasi 11 milioni di tonnellate di merci e circa 1,2 milioni di passeggeri. Ortona rappresenta invece il principale scalo abruzzese per il traffico merci, con oltre 1 milione di tonnellate, all’interno dell’Asp del Mar Adriatico Centrale. Lo scalo del capoluogo marchigiano spicca per il dato sulle merci in container, passate da 1.135.549 tonnellate del 2018 a 1.252.197 tonnellate del 2019, record assoluto dello scalo con una crescita del 10%. Dinamica fortemente positiva per le esportazioni a 711.707 tonnellate (+13%) dopo due anni consecutivi di flessione. Sale l’import che si attesta sulle 540.490 tonnellate (+7%). Segno evidente che lo scalo dorico è un porto al servizio delle imprese marchigiane, abruzzesi e delle regioni limitrofe, che stanno vivendo una fase di ripresa sui mercati internazionali.
Il numero dei teu movimentati è passato dai 159.061 del 2018 ai 176.193 del 2019, con un aumento del +11% (terzo miglior risultato assoluto dello scalo). Tutto ciò è avvenuto con una riduzione del numero toccate delle navi portacontainer che, nel 2019, è stato di 354 (-17% rispetto al 2018 e -23% rispetto al 2016). “Segnale dell’aumentata capacità di carico delle navi che, seppur di maggiori dimensioni, possono accedere al porto di Ancona grazie alla messa in funzione nel 2015 della banchina 26 con relativi lavori di dragaggio” spiega l’Autorità portuale. Più che positivi anche i numeri delle merci solide alla rinfusa e general-cargo, che sono cresciute del +27%, passando da 305.169 tonnellate del 2018 a 386.948 tonnellate del 2019. Fra le categorie merceologiche trainanti, c’è lo sbarco dell’alluminio per il fabbisogno delle imprese del territorio regionale. Nicola Capuzzo