L'anno scorso la flotta battente la bandiera italiana ha arrestato il proprio trend discendente in termini di tonnellate di stazza iniziato nel 2012. Al 31 dicembre 2016 la flotta italiana era rimasta infatti sostanzialmente stabile in termini numerici rispetto all'esercizio precedente (da 1476 unità a fine 2015 a 1474), così come sul fronte delle tonnellate di stazza lorda (da 16.592.000 a 16.549.000 Gross Tonnage).
Più nello specifico, secondo i dati forniti da Confitarma, la flotta nazionale di navi bulk carrier è scesa del 4,1% passando da 193 navi a fine 2015 (pari a 7.043.000 GT) a 185 navi (pari a 6.826.000 GT) alla fine dell'esercizio scorso. In termini numerici e in termini di tonnellate di stazza lorda, le general cargo sono diminuite in un anno rispettivamente del 11,8% e del 23,6%, le portacontainer del 6,3% e del 3,9%, le bulk carrier del 6,8% e del 5,9%. Segno più solo per le navi ro-ro di bandiera italiana passati da 70 a 72.
In discesa, anche se più contenuto (-2,1%), pure le navi da carico liquido che passano dalle 259 unità di fine 2015 (pari a 4.348.000 GT) alle 254 di fine 2016 (4.258.000 GT) a fine 2016, con un calo accentuato in particolare per quanto riguarda le gasiere in termini di tonnellate di stazza (-11,5%). Crescono solo le 'altre cisterne' passate da 31 a 32 (e da 31.000.000 a 33.000.000 GT).
Positivi invece, sempre secondo le statistiche della Confederazione Italiana Armatori, i numeri delle navi miste e da passeggeri: le unità da crociera battenti bandiera italiana sono passate in un anno da 25 a 26 (da 1.992.000 a 2.117.000 tonnellate di stazza), gli aliscafi da 71 a 75, i traghetti da 197 a 200 mentre le 'altre navi da trasporto passeggeri' sono rimaste stabili a 48 unità. Cresciuti, infine, tra fine 2015 e fine 2016 anche i rimorchiatori e le navi appoggio passati da 356 a 364 unità, pari rispettivamente a 245.000 GT e 252.000 GT.
Nel 2017 l'offerta dei servizi di autostrade del mare in partenza dai porti nazionali è rimasta sostanzialmente stabile rispetto al 2016. Nella relazione del presidente uscente Emanuele Grimaldi si legge che "si conferma la tendenza ad adottare nuovi modelli operativi basati su collegamenti multiscalo anziché point-to-point, tenuto conto dell'attuale concentrazione nel mercato e delle dimensioni delle flotte dei singoli operatori che consentono un più efficiente utilizzo delle navi attraverso rotazioni più complesse".
I collegamenti verso la Sicilia mostrano valori positivi, sia in termini di partenze settimanali, sia di metri lineari offerti, mentre quelli verso la Sardegna registrano una diminuzione. Si conferma inoltre il trend crescente dei servizi verso i porti esteri. In totale gli operatori nazionali garantiscono ben 446 partenze settimanali sulle linee delle autostrade del mare che collegano la penisola con Sicilia, Sardegna e altri paesi del Mediterraneo (Albania, Francia, Grecia, Malta, Marocco, Montenegro, Spagna, Tunisia). L'offerta netta di stiva supera ampiamente il milione di metri lineari su base settimanale ed è pari a circa 1,1 milioni di metri lineari (corrispondenti a circa 3 milioni di camion oppure 3,7 milioni di semirimorchi trasportabili annualmente).
Nicola Capuzzo
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