I dragaggi dei fondali di Genova sono iniziati nel 2009 con lo scopo di adeguare i fondali alle navi dell'ultima generazione. Il costo complessivo è di 68 milioni di euro e i lavori termineranno il prossimo dicembre. Durante i dragaggi sono stati prelevati e smaltiti oltre tre milioni e mezzo di metri cubi di materiale. E tra il fango sono emersi alcuni importanti reperti storici, legati ovviamente alla marineria.
L'elenco redatto dall'Autorità Portuale è piuttosto lungo e comprende cinque cannoni secenteschi ad avancarica in ferro colato di probabile produzione inglese; due cannoni leggeri a retrocarica in ferro fucinato, lunghi un metro e mezzo e pesanti meno di un quintale, databili tra la fine del Cinquecento e la metà del Seicento; un falconetto in bronzo che presenta il marchio della famiglia Alberghetti, fonditori veneziani attivi nella seconda metà del Cinquecento.
I fondali hanno restituito anche diverse ancore, tra cui un raro esempio a ceppo fisso di legno, di dimensioni e peso imponenti (cinque metri e quattro tonnellate), l'unico finora rinvenuto in acque italiane, e una Rodger's Small Palms, una delle prime ancore brevettate (1832). "Il valore dei reperti trovati e la loro perfetta conservazione dopo il dragaggio dimostrano la cura e la prudenza delle imprese coinvolte nel cantiere: l'area a mare e a terra sono state oggetto di attenzione da parte di tutti i soggetti coinvolti", commenta Luigi Merlo, presidente dell'Autorità Portuale.
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