La società terminalistica Terminal San Giorgio, controllata dal Gruppo Gavio, passa alle vie legali contro l'Autorità Portuale guidata da Luigi Merlo per i cantieri che penalizzano l'operatività dei piazzali. L'amministratore delegato, Maurizio Anselmo, aveva denunciato già da tempo le difficoltà con cui il terminal deve convivere quotidianamente a causa dei lavori che occupano a macchia di leopardo circa 55mila metri quadrati di superficie operativa, sui 200mila complessivi.
Secondo quanto riporta Repubblica Genova, da parte di Terminal San Giorgio è stata intentata una causa civile (tramite l'avvocato Francesco Munari) dove si accusa l'Autorità Portuale di non aver vigilato sull'esecuzione dei lavori di risistemazione di un'area di 80mila metri quadri affidati a Coopsette. L'obiettivo del terminalista è di ottenere riduzioni del canone concessorio e al contempo un risarcimento dell'Autorità e da Coopsette.
Le accuse contenute nel ricorso sono tali che, se confermate a livello civilistico, potrebbero aprire dei fronti penali o erariali visto che si tratta di un appalto pubblico del valore di alcuni milioni di euro e che, secondo il gruppo Gavio, l'Autorità Portuale non avrebbe "esercitato un'adeguata funzione di vigilanza e controllo sull'operato dell'appaltatore".
I lavori, secondo quanto previsto dal capitolato d'appalto avrebbero dovuto "concludersi entro il 15 settembre del 2013, interessando una superficie globale di 86.500 metri quadrati". Ma un anno dopo la scadenza solo il 70% dei lavori era stato eseguito. Nel ricorso firmato dall'avvocato Munari si legge che "la situazione attuale post esecuzione dei lavori denota una condizione delle aree addirittura deteriore rispetto a quella di partenza" con la conseguenza per Terminal San Giorgio di trovarsi con un terminal "non più idoneo allo svolgimento delle operazioni".
La controllata del Gruppo Gavio definisce "pessima la qualità dei lavori di Coopsette", che presenterebbero "gravissimi vizi e difetti che sono stati più volte denunciati all'Autorità Portuale". Tra gli interventi deficitari ci sono "le pavimentazioni (tanto gli strati superficiali quanto i sottofondi), le reti di scarico e i binari". Nel ricorso si parla anche di "scollatura dei binari" e di "crolli di alcuni pozzetti verificatisi anche nel mese di febbraio 2015".
I legali del terminal scrivono inoltre: "Non risulta neppure che l'Autorità stia procedendo al collaudo e alla verifica dei lotti via via realizzata da Coopsette" e qualche riga dopo l'Autorità viene accusata di "conclamata inerzia nella gestione dei rapporti contrattuali". Terminal San Giorgio sottolinea poi come i vizi dei lavori effettuati rischino di ricadere sullo stesso terminalista, visto che il contratto di concessione prevede a suo carico la manutenzione ordinaria e quella straordinaria.
Nicola Capuzzo
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