Da mercoledì 22 febbraio 2017, le partecipazioni nei terminal container di Gip – Gruppo Investimenti Portuali sono ufficialmente dei fondi d'investimento Infracapital e Infravia. La comunicazione ufficiale conferma le indiscrezioni delle ultime settimane: è stato ceduto il 95% della neo-costituita GIP 2.0 della quale fanno parte il 60% del Terminal Sech, il 40% del Vte, il 40% del Vecon di Venezia e l'80% del Terminal Darsena Toscana di Livorno. Tramite il Sech i nuovi acquirenti saranno anche soci al 35% del Consorzio Bettolo che attende di firmare la concessione per operare il futuro terminal container di Calata Bettolo a Genova. Nel 2016 i terminal del gruppo Gip hanno movimentato 2,6 milioni di teu.
Rimarranno invece agli azionisti di Gip (la Finsea di Luigi Negri, la Gastaldi Holding di Giovanni Cerruti, la IL Investimenti di Giulio Schenone e la T.C.I.P. della famiglia Magillo) le partecipazioni in Logtainer (società di trasporto merci ferroviario controllata all'80%) e Ngi, la holding di partecipazioni livornese detenuta in collaborazione al 50% con il gruppo toscano Neri che controlla anche il 50% di Cilp (Compagnia Impresa Lavoratori Portuali) di Livorno. Proprio Giulio Schenone, rimane dentro la nuova Gip 2.0 con una quota del 5% e sarà il nuovo amministratore delegato fungendo di fatto anche da unione fra gli investitori istituzionali britannici e il mondo imprenditoriale e politico locale.
Luigi Negri, che era stato il promotore di questa iniziativa imprenditoriale ormai 24 anni fa, si congeda dal terminalismo portuale dicendo: "Abbiamo ceduto Gip perché questo non è più un mestiere che fa per noi. Quando abbiamo iniziato era un'attività mestiere labour intensive e quindi poteva anche essere alla portata di gruppi familiari come eravamo e siamo noi soci di GIP. Mentre invece ora è diventata troppo capital intensive. Ci vuole una capacità finanziaria molto elevata".
Negri non intende comunque andare in pensione ma cercherà di rilassarsi dando in mano ai nipoti deleghe ancora maggiori: "Innanzitutto devo sanare un sacco di cose che non vanno bene, quindi incominciamo dal mettere a posto alcune partecipazioni" spiega l'imprenditore genovese. "Il mio pensiero è quello di crescere nelle attività che restano, ad esempio nella parte dei piccoli traghetti per le isole (Elba e Sardegna) con BluNavy, cercare di potenziare la Slam che va sistemata e le attività di logistica con Logtainer e Cilp. I ragazzi (i nipoti Aldo e Raffaele, ndr) ne hanno molta voglia, io un po' meno. Cercherò di essere un po' più rilassato".
Nicola Capuzzo
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