Il gruppo genovese guidato dalla famiglia Musso ha ufficializzato ieri il proprio sbarco nel porto di Marina di Carrara dove, dallo scorso mese di dicembre, ha ottenuto in concessione per 20 anni un area di circa 40mila metri quadrati sulla banchina Buscaiol a fronte di un programma di investimenti pari a 8,2 milioni di euro in cinque anni. I vertici della società hanno presentato pubblicamente il proprio piano industriale a Marina di Carrara che traguarda obbiettivi di traffico pari a 827mila tonnellate di merce rotabile per quest'anno, con la prospettiva di raggiungere 2,8 milioni di tonnellate nel 2020. La forza lavoro occupata nello scalo toscano salirà da 8 a 28 unità, mentre l'investimento previsto di 8,2 milioni di euro servirà a dotare le banchine di nuovi mezzi per la movimentazione dei carichi rotabili in arrivo e in partenza.
Il nuovo servizio di trasporto marittimo metterà in collegamento il porto toscano con Cagliari, dove Grendi può contare su un altro terminal in concessione. "Il mercato dei trasporti marittimi in Sardegna sta cambiando molto con il compimento della privatizzazione della Tirrenia, oggi entrata interamente nel gruppo Moby, e l'avvio di due nuove linee marittime da Genova/Livorno per Cagliari e da Livorno per Olbia del gruppo Grimaldi Napoli", spiega una nota della società guidata dai Musso.
La scelta di Marina di Carrara è spiegata, oltre dalla disponibilità di aree in banchina, dal fatto che questo porto permettere di ampliare il mercato al quale il servizio di linea si rivolge perché più vicino al mercato del centro-nord Italia. "Il mercato a cui Grendi si rivolge – ricordano dalla società - è esclusivamente quello delle merci con la possibilità di caricare sulle proprie navi ogni tipo di mezzo dai container, alle casse, alle cisterne, ai semirimorchi e ai carichi eccezionali, comprese tutte le tipologie di merci pericolose, incluso gli esplosivi, grazie alla specializzazione solo cargo e a un attento sistema di autorizzazioni".
Nicola Capuzzo
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