In attesa di sapere quale sarà il giudizio della Commissione Europea che è stata chiamata a esprimersi, la proroga dei 72 milioni di euro annui di contributi pubblici concessi fino al 18 luglio 2021 a Compagnia Italiana di Navigazione (Tirrenia) per assicurare la continuità territoriale marittima con le isole maggiori è finita nel mirino del Gruppo Grimaldi di Napoli. Ad annunciarlo è stato lo stesso amministratore delegato Emanuele Grimaldi che già aveva impugnato il Decreto interministeriale (poi immediatamente cancellato) che riservava per dieci giorni solo a Tirrenia Cin il trasporto di passeggeri da e per la Sardegna dopo il 2 giugno.
“Come Gruppo Grimaldi abbiamo impugnato quel decreto al Tar del Lazio, all’Autorità Antitrust e all’Autorità Nazionale Anticorruzione. Ripeto: anche all’Anticorruzione” ha rivelato Grimaldi. Che poi ha rincarato la dose: “Non è possibile che questo Paese venga volgarmente spogliato con continui aiuti a una società (Tirrenia – Compagnia Italiana di Navigazione, ndr) che allo Stato non ha pagato 115 milioni. Dovrebbe essere il ministero dell’Economia a sequestrare al ministero dello Sviluppo Economico i soldi che non ha ricevuto (per la vendita dell’ex compagnia pubblica Tirrenia, ndr) e invece è stato deciso di erogare ulteriori contributi pubblici per un altro anno di convenzione per la continuità territoriale marittima nonostante ci fossero società, fra cui la mia, che si sono dette disponibili a garantire gratuitamente la continuità su quelle rotte”.
Grimaldi ha annunciato anche un’altra battaglia avviata anche sul fronte della proroga dei contributi pubblici per un anno (fino al 18 luglio 2021) contenuta nel decreto Rilancio e soggetta al via libera della Commissione Europea. “Il Decreto ministeriale sulla Sardegna lo abbiamo impugnato sia in Italia che in Europa, così come a Bruxelles abbiamo impugnato anche la proroga dei contributi pubblici a Tirrenia per altri dodici mesi. E lo stesso abbiamo fatto anche in Finlandia contro il sistema di aiuti che finora ha escluso Finnlines dal sostegno pubblico concesso invece ad altre quattro compagnie che per questo potranno mantenere attive linee che altrimenti avrebbero chiuso. Tutto ciò causa un pregiudizio alle mie società e genera un’evidente distorsione della concorrenza”.
Ma c’è di più: in Italia Grimaldi dice di non escludere la possibilità di “chiedere anche un risarcimento danni allo Stato per il sostegno pubblico dato a un competitor quando sarà definitivamente accertato il suo abuso di posizione dominante praticato sulle rotte con la Sardegna”. Il riferimento è sempre a Tirrenia Cin e Grimaldi starebbe pensando di chiedere allo Stato un risarcimento del danno economico patito in questi anni per effetto della scelta di assegnare a un concorrente 72 milioni di euro all’anno per otto anni per operare linee dove altri operatori privati garantiscono lo stesso servizio senza sussidi. Grimaldi continua a sostenere il modello spagnolo di continuità territoriale e suggerisce, se proprio lo Stato italiano intende spendere soldi pubblici per sovvenzionare linee marittime, di assegnare in totale 18 milioni di euro all’anno per i collegamenti Genova-Porto Torres (5 milioni), Livorno-Olbia (5 milioni), Napoli-Cagliari (altri 5 milioni) e infine la linea con le isole Tremiti (3 milioni).
Grimaldi Group ha intanto approvato il bilancio 2019 dove il fatturato complessivo è cresciuto del 3,7% arrivando a 3,15 miliardi di euro, l’Ebitda (pari a 664 milioni) è salito anch’esso del 23,6% così come l’Ebit (347 milioni) del 34,6% grazie in particolare ai minori costi di approvvigionamento del carburante. Per la prima volta nella storia del gruppo i ricavi caratteristici hanno superato la soglia dei 3 miliardi mentre l’utile netto dell’esercizio è stato pari a 286,9 milioni, in netta crescita rispetto ai 212 milioni dell’esercizio precedente grazie alla maggiore redditività operativa.
Nicola Capuzzo