Il Gruppo Grimaldi contesta le accuse di delocalizzare le sue attività e mostra le cifre che dimostrano la sua natura comunitaria: "Su circa 14.800 dipendenti impiegati dal gruppo a livello mondiale, i marittimi originari da paesi extra-UE sono solo 2.200, il 14,86% del totale (rispetto al 15,60% del 2016). La loro presenza a bordo è necessaria, dovendo loro solitamente coprire posizioni rifiutate da italiani ed altri europei",scrive in una nota, aggiungendo che "il numero di italiani ed altri cittadini europei imbarcati sulle oltre 120 navi Grimaldi, la maggior parte delle quali impiegate su tratte internazionali, è di gran lunga superiore a quanto richiesto dalle vigenti normative nazionali ed internazionali".
Grimaldi mostra anche le cifre relative ai suoi fornitori: "Il 91% delle spese totali è effettuato con fornitori la cui sede legale è ubicata in paesi europei, con al primo posto l'Italia (39%) ed al secondo la Finlandia (22%)". Il comunicato attacca il "solito suggeritore" della "campagna diffamatoria" contro Grimaldi, senza precisarne il nome, annunciando che "agirà legalmente per difendere i propri interessi lesi"
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