Il Consiglio di Stato reintegra il Rina come responsabile della direzione lavori per la nuova diga foranea del porto di Genova, ribaltando così la decisione di escluderlo attuata dal Tar della Liguria. La vicenda iniziò con un ricorso di Progetti Europa & Global contro l’aggiudicazione a Rina Consulting dei servizi di coordinamento progettuale, controllo qualità, direzione lavori, coordinamento della sicurezza e supporto tecnico e gestionale dell’opera. Contro tale decisione presentò ricorso al Consiglio di Stato l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale.
Alla base del ricorso c’era la presunta mancanza del requisito del fatturato nel settore e un presunto conflitto d’interessi. Due argomenti respinti dal Consiglio di Stato. L’Autorità portuale aggiunge che “si legge nella sentenza che l'Autorità aveva ben presente che per la comprova dei requisiti di capacità economico-finanziaria, con riferimento al cosiddetto fatturato globale e quello specifico, tra i documenti utilizzabili è ricompresa la presentazione dei bilanci o di estratti di bilancio, qualora la pubblicazione del bilancio sia obbligatoria in base alla legislazione del Paese di stabilimento dell'operatore economico”.
È invece ancora in corso la vicenda del ricorso contro l’assegnazione della progettazione e costruzione dell’opera al consorzio guidato da Webuild, per il quale sempre il Tar della Liguria ha accolto la richiesta di sospensiva della gara giunta dal consorzio Eteria. La prima udienza sul giudizio cautelare si svolgerà il 18 novembre 2022, dopo che i ricorrenti hanno chiesto un giudizio rapido.
Su questa vicenda ha parlato il presidente dell’Asp, Paolo Emilio Signorini, affermando che opere di queste dimensioni sono spesso oggetto di contenziosi multipli. Egli ha confermato che le opere propedeutiche alla costruzione della diga inizieranno a dicembre, mese entro cui bisognerà aggiudicare il trenta percento delle risorse, per rispettare i tempi imposti dal Pnrr.