Dopo il naufragio di Cutro, diversi rappresentanti del Governo e dei partiti che lo sostengono hanno strenuamente difeso l’operato delle Capitanerie di Porto e della sua Guardia Costiera sull’importante funzione che svolge nella vigilanza e nel soccorso in mare. Intanto però pare che intendano togliere al Corpo alcune funzioni relative agli usi civili del mare e alcune attività. Lo riferisca una breve nota diffusa nel pomeriggio del 15 marzo 2023 Conftrasporto. Non è ancora chiaro da queste anticipazioni quali funzioni e attività saranno tolte alle Capitanerie di porto, a chi andranno e neppure perché è stato deciso (forse un controllo politico, a meno che le dichiarazioni sulla sua efficienza siano state solo di facciata).
Conftrasporto e le sue federazioni Assarmatori, Federagenti, Federlogistica e Fise Uniport hanno manifestato il 15 marzo al Comandante Generale del Corpo delle Capitaneria di Porto – Guardia Costiera, Ammiraglio Nicola Carlone, la loro “preoccupazione” rispetto a queste notizie durante l’assemblea pubblica di Federagenti. Il Corpo, scrivono nella nota “con la propria autonomia operativa e la professionalità delle sue donne e dei suoi uomini, ha sempre rappresentato un’eccellenza nel garantire la sicurezza in mare e il rispetto di tutte le norme internazionali e nazionali che regolano le attività marittime e portuali. Ci appelliamo dunque al Governo affinché non si modifichi l’attuale equilibrio relativo alla governance della blue economy, manifestando totale appoggio al delicato lavoro del Corpo e del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti”.