Il porto di Trieste ha seguito nel 2023 la tendenza nazionale relativa al calo dei container movimentati: 852.193 teu, pari a una flessione del 2,92% sull’anno precedente. Questo è il dato finale dell’anno fornito dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale. Nel comunicato, l'Autorità sottolinea che il 54% di tutti i container che hanno toccato le banchine di Trieste ha viaggiato su 8.979 treni, 640 in meno del 2022. Se consideriamo anche il porto di Monfalcone e gli interporti di Trieste-Fernetti e di Cervignano, questo sietma port-interporto ha lavorato 12.379 treni, un numero prima mai raggiunto.
Un punto di forza del porto di Trieste è il traffico ro-ro, ma anche in questo caso il porto ha subito un rallentamento nel 2023 del 6,79%, con un transito di 298.570 unità. Resta positivo l’andamento dei veicoli industriali a bordo dei traghetti, che segna un aumento del 47,91% con 24.551 unità. L’Autorità portuale spiega che “la diminuzione generale di questo comparto è attribuibile alla situazione di stasi internazionale ed europea e soprattutto al minor interscambio con la Germania”.
Commentando l’andamento del 2023, il presidente dell'Autorità portale, Zeno D’Agostino, afferma che “le tensioni geopolitiche e i conflitti in atto hanno creato ulteriori disruption che si sono aggiunte a quelle lasciate in eredità dal Covid. Basta guardare i dati per capire che la crisi è arrivata anche a Trieste e potrebbe durare nel tempo. Per questo dobbiamo saper diversificare per reagire agli shock. Nell’insieme però l’Adriatico orientale ha offerto una prova di forza, contenendo le perdite e investendo nel settore ferroviario e su nuove linee nell’area inframed con l’Egitto e il Marocco”.