Nel 2018, il porto di Taranto ha movimentato 20,4 milioni di tonnellate di merci, con una flessione del 5,6%, quando ne erano state movimentate 21,6 milioni. Continua quindi la regressione dello scalo, ma un dato mostra un andamento positivo: gli imbarchi di rinfuse solide hanno toccato il milione e mezzo di tonnellate, con un aumento del 19,2% sull'anno precedente, e gli sbarchi hanno raggiunto i 10,3 milioni, con una crescita dell'1,2%. Secondo l'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio, questo risultato è dovuto alla stabilizzazione dell'Ilva, grazie all'attività del suo nuovo proprietario Arcelor Mittal Italia.
È invece diminuita nel 2018 la movimentazione di rinfuse liquide, i cui sbarchi hanno toccato 1,1 milioni di tonnellate, a fronte di 1,8 milioni dell'anno precedente (-39,4%) e gli imbarchi hanno toccato 2,7 milioni di tonnellate (-3,3%). Ciò riflette, secondo l'Asp "la riduzione dell'import marittimo della raffineria Eni che sta utilizzando il greggio proveniente dalla Basilicata". I container sono rimasti a zero, ma nel 2018 si è aperto uno spiraglio con l'avvio della concessione alla società turca Yilport del Molo Polisettoriale.
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