Prosegue la serie nera degli incendi sulle navi car carrier. L’ultimo è avvenuto nella notte tra il 25 e il 26 luglio 2023 sulla Fremantle Highway, nave dell’armatore Shoei Kisen e noleggiata da K Line. Costruita nel 2013 e con bandiera panamense, la nave era salpata dal porto tedesco di Bremerhaven alle 14.10 del giorno stesso e stava dirigendosi verso quello egiziano di Port Said, dove sarebbe dovuta arrivare il 2 agosto.
Intorno alla mezzanotte, mentre la nave stava viaggiando al largo di Ameland, nei Paesi Bassi, ha inviato una richiesta di soccorso alla guardia costiera per fiamme a bordo, rilevate alle 21.30. Come è prassi, in un primo momento l’equipaggio ha cercato di spegnere l’incendio, che però si è propagato nei garage, al punto che alcuni membri dell’equipaggio si sono tuffati in mare. I soccorsi li hanno evacuati tutti, salvandone ventidue, alcuni dei quali feriti, mentre uno è morto.
Il 26 luglio la nave sta ancora bruciando ed è tenuta sotto controllo dalla nave di soccorso Hunter, mentre le Autorità olandesi cercano di evitarne l’affondamento. La Fremantle Highway sta infatti bruciando vicino alla riserva naturale delle isole Wadden. Il carico è formato da 2.857 autoveicoli, si cui 25 elettrici (cifra poi aumentata da KLine a 500) . Ma non si sa ancora dove e perché è scoppiato l’incendio.
Il caso più recente di naufragio di una car carrier è quello della Felicity Ace, che s’incendiò a febbraio del 2022 e poi affondò il 2 marzo col suo carico di 3.945 autovetture, tra cui numerose di alta gamma. Si valuta che la perdita ammonti a circa 500 milioni di dollari.