L’incidente mortale sul lavoro avvenuto giovedì 9 febbraio 2023 ha spinto cinque sigle sindacali (Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil Trasporti, Ugl Mare e Usb) a proclamare uno sciopero immediato, che è durato fino alle 19.00 di sabato 11 febbraio. Nello stesso tempo i sindacati hanno svolto, sempre l’11 febbraio, una riunione con la società Trieste Marine Terminal sulla sicurezza. Nella riunione la società terminalista ha annunciato di avere diramato un ordine di servizio che proibisce manovre con carrelli elevatori sul lato banchina. Quindi, i pianali con le ceste che contengono i twist-lock dei container devono essere piazzati direttamente sotto la gru interessata.
Ma i sindacati si sono dichiarati “parzialmente soddisfatti” di questo provvedimento, perché vogliono una risposta “più strutturata” sulla questione della sicurezza in porto e hanno annunciato un secondo incontro sul tema, che avverrà nei prossimi giorni in Prefettura, probabilmente il 15 febbraio. Le sigle chiedono di aggiornare il protocollo prefettizio del 2015 perché nel frattempo sono mutate molte cose nell’attività portuale, introducendo nuovi elementi di pericolo.
Il sindacato di base Usb va oltre, affermando che la società terminalista ha mostrato una “totale indisponibilità” verso le proposte dei rappresentanti dei lavoratori perché “ha palesato l’intenzione di lasciare tutto com’è aspettando il tavolo tecnico in Prefettura. Cioè coi lavoratori che, ove necessario, continueranno a manovrare i carrelli lato mare”. Questa sigla ha già proclamato uno sciopero nazionale dei portuali per il 25 febbraio per riformare il Testo Unico sulla sicurezza.