Dalla Corea del Sud giungono importanti notizie che potrebbero sbloccare le migliaia di container ancora prigionieri, a quasi un mese dall'annuncio dell'insolvenza, delle navi di Hanjin Shipping. La prima viene dalla principale creditrice della società, la banca statale Korea Development Bank (proprio quella che annunciando la fine dei finanziamenti alla compagnia marittima ne ha decretato il fallimento), che annuncia una linea di finanziamento di 45 milioni di dollari, destinati proprio a permettere l'approdo delle portacontainer nei porti, impedito dal timore che la società non paghi tasse e servizi. Nei giorni scorsi il principale socio di Hanjin Shipping, la compagnia aerea Korean Air Lines, aveva stanziato 55 milioni.
Il Governo sud-coreano si dichiara ottimista sull'esito positivo della crisi, almeno per quanto riguarda la gestione dei container in viaggio, dichiarando che entro la fine di ottobre saranno scaricati tutti i container dalla stive. Finora, solo 35 delle 97 portacontainer della flotta hanno completato le operazioni di sbarco dei contenitori. Secondo le previsioni del Governo, 33 navi torneranno preso in patria e le ultime 29 saranno scaricate entro la fine di ottobre, grazie alle nuove risorse.
Un importante passo in avanti è avvenuto in Germania, dove il Tribunale ha permesso l'attracco e lo scarico delle portacontainer che scalano nei porti tedeschi, dopo che provvedimenti simili sono stati presi negli Stati Uniti, in Giappone e in Gran Bretagna, mentre si attendono a Singapore e in Belgio. Resta il problema di colmare il vuoto lasciato dalle navi Hanjin e il Governo sembra indirizzato a potenziare la seconda compagnia marittima del Paese, Hyundai Merchant Marine. Secondo il Wall Street Journal, Hanjin Shipping intende vendere 37 portacontainer a Hyundai Merchant Marine, comprese cinque navi da 13mila teu. Ma resta il dubbio che HMM, che è già in amministrazione controllata, abbia le risorse finanziarie per pagarle.
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