Il riscaldamento globale apre una nuova rotta per i container tra Asia ed Europa e la Cina è pronta ad approfittare di questa occasione, inserendola nel programma Belt and Road Initiative. Lo annuncia il Consiglio di Stato con una white paper diffusa oggi, che riassume le politiche che in Governo intende intraprendere in questa regione, che è in parte controllata da Canada, Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia, Russia, Svezia e Stati Uniti. Il documento riporta le previsioni secondo cui entro la metà del secolo (a anche prima) il ghiaccio non ricoprirà l'Artico per una parte dell'anno "offrendo opportunità per l'uso commerciale delle rotte marittime".
In tale contesto, la Cina si ritiene un "importante stakeholder negli affari dell'Artico", essendo uno Stato di prossimità, e afferma di essere "strettamente coinvolta nelle questioni transregionali e globali nell'Artico", tra cui quelle relative all'utilizzo delle rotte marittime. A tale proposito, il documento sottolinea che "La Cina gode della libertà o dei diritti della ricerca scientifica, della navigazione, del sorvolo, della pesca, della posa di cavi sottomarini e condutture e dell'esplorazione e dello sfruttamento delle risorse in alto mare, nell'Area e in altre zone marittime pertinenti e in alcune aree speciali nell'Oceano Artico, come stipulato in trattati come l'UNCLOS e il Trattato di Spitsbergen, e il diritto internazionale generale".
Partendo da queste considerazioni e dal programma Belt and Road Initiative, il Governo cinese intende costruire una Via della Seta Polare, ossia una via di comunicazione attraverso l'Artico. Nella parte relativa alla navigazione, il documento precisa che ci sono tre rotte: passaggio a nord-est, passaggio a nord-ovest e passaggio centrale. La prima preoccupazione è avere il diritto di percorrerle e a tale proposito la Cina sostiene che "la gestione delle rotte marittime dell'Artico dovrebbe essere condotta in conformità ai trattati, tra cui l'UNCLOS e il diritto internazionale generale, e che la libertà di navigazione di cui godono tutti i paesi in conformità della Legge e i loro diritti di utilizzare le rotte di navigazione artica dovrebbero essere assicurata".
Per costruire la Via della Seta Polare, il Governo cinese intende incoraggiare le sue imprese "a partecipare alla costruzione di infrastrutture per queste rotte e condurre viaggi di prova commerciali in conformità con la Legge per spianare la strada alla loro operazione commerciale e regolarizzata". Riguardo alla sicurezza, la Cina "ha condotto attivamente studi su queste rotte e ha continuamente rafforzato le indagini idrografiche allo scopo di migliorare le capacità di navigazione, sicurezza e logistica nell'Artico". In questa fase, il Governo "chiede una più forte cooperazione internazionale per la costruzione di infrastrutture e il funzionamento delle rotte artiche".
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