Secondo l'Italian Trade Agency, la prima fase della collaborazione tra alcune aziende cinesi e i porti di Trieste, Genova e Venezia consisterà nella firma di un memorandum d'intesa per la cooperazione bilaterale nell'ambito della Belt and Road. Tali accordi sono stati preparati dall'ambasciatore italiano in Cina, Ettore Sequi, partendo dalla convinzione che "i porti italiani non sono alternativi ma complementari al Pireo".
Sequi spiega che "il governo italiano ha offerto ai cinesi una via complementare alla ferrovia che Pechino ipotizza di costruire per collegare il porto greco all'Europa attraverso i Balcani e suggerisce di sfruttare anche i sistemi portuali e ferrati già esistenti, e già pronti, come Trieste". Gli scali italiani, aggiunge l'ambasciatore, sono immediatamente disponibili e ben collegati, con procedure di sdoganamento tra le più veloci in Europa, mentre dal Pireo occorre ancora costruire adeguati e onerosi collegamenti ferroviari attraverso i Balcani. Inoltre, prosegue Sequi, "è difficile far transitare solo attraverso un porto l'ingente numero di container che dall'Asia giungono nel Mediterraneo".
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