La corsa dei noli marittima dei container trainata dai colossi mondiali sta spingendo compagnie più piccole, che fino alla vigilia della pandemia operavano in ambito regionale, a intraprendere le rotte oceaniche, anche se hanno portacontainer dalla dimensione del feeder. Lo sta facendo la cinese Culines, fondata a Shanghai nel 2005, che ha operato soprattutto nei trasporti inter-asiatici, spingendosi più a largo solo con contratti charter. Dalla fine di marzo ha esteso le rotte oltreoceano con trenta nuovi servizi che raggiungono 41 porti in 18 Paesi, tra cui Paesi Bassi, Belgio e Germania. Da giugno potenzierà il servizio AEX, che parte da Shanghai, tocca altri quattro porti cinesi, scala Hi Chi Minh (Vietnam), per balzare nel Mare del Nord, dove approda a Anversa, Rotterdam e Amburgo. La frequenza passerà da un viaggio al mese a due la settimana, usando portacontainer relativamente piccole, almeno per queste rotte, con capienza di 4250 teu. Queste navi passeranno da due a quattro. In Europa, Culine opera tramite la joint-venture Culines Europa, realizzata con la società tedesca Menzell & Dohole.
