Le conseguenze geopolitiche della guerra in Ucraina e le tensioni tra Cina e Stati Uniti, insieme all’accelerazione del riscaldamento globale, stanno portando in primo piano l’uso della rotta artica per la navigazione commerciale tra Asia ed Europa. Già nell'estate del 2023 alcune portacontainer cinesi hanno svolto trasporti dalla Cina alla Russia lungo questa rotta e un importante segnale è giunto dal discorso del presidente russo Vladimir Putin al terzo forum sulla Belt and Road, che si è svolto a Pechino nell’ottobre 2023. Putin ha dichiarato che “il Mare del Nord si sta aprendo” e che quindi la Russia vuole rendere navigabile la rotta artica per tutto l’anno già dal 2024, invitando i Paesi dell’America Latina e dell’Africa a partecipare a questo programma.
Per mostrare che si tratta di un progetto concreto, la compagnia energetica russa Novatek ha condotto le prime navigazioni invernali di prova due anni fa e ora si dichiara pronta a farlo in modo sistematico per il trasporto marittimo di gas naturale liquefatto almeno nella parte orientale dell’Artico, tra il giacimento di Yamal e la Cina. Si sta muovendo anche la società statale Rosatom, che gestisce l’energia atomica, che ha annunciato un accordo con il terminalista DP World, degli Emirati Arabi Uniti, per il trasporto di container.
Secondo quanto riferisce la Reuters, il 24 ottobre 2023 esponenti di Rosatom hanno affermato di avere creato con DP World una joint-venture – denominata International Container Logistics – posseduta per il 51% da Rosatom e per il 49% dalla filiale russa di DP World. Lo scopo è sviluppare il trasporto di container lungo la rotta Artica, che richiede lo sviluppo d’infrastrutture portuali. Per navigare tutto l’anno servono anche navi rinforzate e rompighiaccio, che sono costruite da Rosatom. La Russia ha avviato un programma per costruire entrambe le tipologie di nave, con la previsione di realizzare 153 nuove unità.