Al termine dell'incontro di ieri, il segretario generale della Filt Cgil, Franco Nasso, ha dichiarato che "si rafforzano le ragioni che ci hanno portato alla dichiarazione di stato di agitazione, indetto unitariamente con Fit Cisl e Uiltrasporti e, dopo le conferme di oggi, lo sciopero del settore appare ormai inevitabile". Nasso ha proseguito, affermando che l'incontro "ha confermato tutte le nostre contrarietà al convulso processo decisionale che si sta svolgendo intorno al sistema regolatorio dei porti italiani che come Filt avevamo già denunciato in occasione degli Stati Generali dei Porti dello scorso 9 febbraio". Il sindacato critica anche l'esclusione dalla riforma dei rappresentati del lavoro.
Una posizione simile è stata espressa anche da Giovanni Luciano, segretario generale della Fit Cisl: "l'incontro è stato deludente perché il ministero dei Trasporti non sta coinvolgendo veramente i sindacati nella stesura della riforma della legge 84/94, invece ci ha riproposto le generiche linee guida che abbiamo già commentato". Luciano è anche preoccupato sulle notizie che riguardano il Decreto Concorrenza per quanto riguarda il lavoro portuale. "Le probabilità che l'attuale stato di agitazione dei lavoratori portuali diventi sciopero stanno aumentando", egli ha concluso.
Anche per Claudio Tarlazzi, segretario nazionale di Uiltrasporti, la riunione al ministero è stata deludente. "Essa non ha fugato le nostre preoccupazioni sul Decreto Concorrenza che sarà presentato al Consiglio dei ministri il 20 prossimo, in base al quale la portualità perderebbe l'attuale contesto di regolamentazione del mercato. Si abrogherebbero le imprese articolo 17 di fornitura di lavoro temporaneo e si determinerebbe un pericolosissimo liberismo alla pari di quanto è già accaduto nella filiera della logistica terrestre, con le conseguenti ricadute sul piano occupazionale, sulla qualità dei servizi e della sicurezza".
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